Un fatto strano

Alessandra Todde, il siluro del Fatto: "Più soldi, meno controlli". Guerriglia nel M5s?

Su i contributi destinati all’attività e al personale dei gruppi regionali: è quanto prevede la legge approvata con voto unanime, dal Pd al M5s fino a FdI, dal consiglio regionale della Sardegna di Alessandra Todde. Il provvedimento, come riporta il Fatto Quotidiano, permetterà di reclutare il personale senza alcuna selezione pubblica: i gruppi potranno assumere in base alle proprie scelte e retribuire i dipendenti con stipendi pubblici. Gli assunti, inoltre, non avranno alcun obbligo di presentarsi in ufficio. In pratica, potranno lavorare da remoto decidendolo in autonomia e senza alcun limite di giorni e orari.

Stando a questa legge, il datore di lavoro di chi verrà assunto nei gruppi non sarà il presidente del Consiglio, come accadeva prima, ma il capogruppo. La ragione - spiega il Fatto - è che "i fortunati potranno lavorare senza alcun controllo e soprattutto, nel caso di una vertenza di lavoro, la controparte non sarà il Consiglio ma una sua articolazione interna. Come dire: legge regionale, soldi pubblici ma gestione privatistica". Insomma, dal Fatto Quotidiano, house-organ del M5s, un siluro contro la grillina Alessandra Todde. Un fatto curioso, una circostanza che si è fatta notare.

 

 

 

Dunque, la "leggina estiva", come la definisce il Fatto sempre più inacidito contro la Todde, non solo aumenterà i fondi per i partiti ma comporterà anche una diminuzione dei controlli sulle spese. Per capire meglio di quanto aumenteranno i fondi, ecco la segnalazione del docente ed ex assessore regionale Paolo Maninchedda, che fa l'esempio dei dem. Stando alle sue parole, gli aumenti destinati al personale porteranno nelle casse del gruppo Pd, composto da dieci onorevoli, un contributo di 30.460 euro al mese, quindi 304.600 euro all’anno. A questi si aggiungono 5.000 euro una tantum moltiplicati per il numero di consiglieri di ciascun gruppo: al Pd andrebbero quindi 50mila euro. Questi i fatti. Restano le domande: come mai Il Fatto mette nel mirino la grillina Todde?