L'intervista

Matteo Salvini, la promessa: "A giorni un annuncio che cambierà gli equilibri Ue"

Fabio Rubini

Matteo Salvini, sono giorni decisivi per gli equilibri europei. I partiti tradizionali, senza curarsi del malumore verso le loro politiche emerso dal voto, sembrano andare avanti incuranti a spartirsi le poltrone. Che succede?
«Innanzitutto buona domenica a chi legge, con l’impegno mio e di tutta la Lega di mettercela tutta per cambiare questa Europa che non ama l’Italia e gli italiani. Succede che, con incredibile arroganza, chi ha perso le elezioni europee in quasi tutti i Paesi dell’Unione sta cercando disperatamente di restare aggrappato alla poltrona. Faremo di tutto per impedirlo, dicendo un no chiaro a ogni ipotesi di Ursula bis e bocciando ogni alleanza con i socialisti e gli ecofanatici tutti tasse e sbarchi. Per questo stiamo costruendo il gruppo dei Patrioti, che mira a essere il terzo più numeroso di tutto il parlamento: in settimana ci saranno le condizioni per un annuncio ufficiale che cambierà gli equilibri a Bruxelles».

A proposito dei Patrioti, il gruppo sta avendo sempre più adesioni. L’ultima, clamorosa, è quella di Vox che ha lasciato i Conservatori. Eppure c’è chi continua a trattare con sufficienza questo schieramento. Perché?
«Premessa dovuta: il governo italiano andrà avanti, spedito, compatto e concreto, fino all’autunno del 2027, non un giorno di meno. Si mettano l’animo in pace Schlein e Conte. Altra partita invece è quella europea. Negli ultimi anni c’è stata una propaganda a reti unificate per provare a ridicolizzare e ridimensionare chi, come la Lega o Marine Le Pen, proponeva un modello diverso di Europa. Dato che la realtà è più forte di qualsiasi menzogna, ora emerge con nettezza che i popoli europei vogliono un radicale cambiamento. I partiti alleati della Lega sono ai vertici del consenso in gran parte del Continente, a partire dalla Francia fino all’Olanda e all’Austria. Rinnovo l’auspicio che tutte le forze di centrodestra trovino la sintesi per cambiare l’Ue evitando il ritorno al potere delle sinistre che negli ultimi anni hanno danneggiato famiglie e imprese europee a colpi di tasse, auto elettriche cinesi, bastonate sulla casa e immigrazione sregolata. Perché qualcuno che si dice di “centrodestra” dovrebbe preferire i socialcomunisti alla Lega e alla Le Pen?».

In questo scenario la Lega che farà? Lascerà Identità e democrazia per passare coi Patrioti? Sulla decisione influirà in qualche modo il voto francese di oggi e le eventuali decisioni della Le Pen?
«L’obiettivo a cui lavoro da anni è costruire a Bruxelles un nuovo grande gruppo che contrasti lo strapotere di lobbisti, burocrati e banchieri tutti tendenti a sinistra, filo-islamici e filo-cinesi. Un gruppo aperto ed inclusivo, che ha l’ambizione di crescere e contare. Domani avrete l’ufficialità di tutti i partiti che ne faranno parte, la scelta della Lega è stata chiara prima e dopo il voto: mai nessun accordo coi socialisti e i fanatici che hanno fatto solo danni, il voto di oggi in Francia comunque vada è già decisivo. Macron è ormai estrema minoranza in casa sua, come Scholz in Germania, e la Lega con i suoi alleati sarà determinante».

Restando in Europa, ha fatto scalpore la visita di Orbán a Putin. Lei cosa pensa di questa iniziativa?
«Tutte le iniziative mirate a raggiungere una pace giusta sono benvenute, sempre tenendo ben presente chi è l’aggredito e chi è l’aggressore. In questo senso, ho molta fiducia in quello che potrà fare il governo italiano forte di una solida tradizione diplomatica: mi riferisco a scelte coraggiose ed equilibrate del passato, da Craxi a Berlusconi. Questa maledetta guerra deve finire, alla lobby delle armi e ai tifosi del conflitto a oltranza preferisco la saggezza del Santo Padre».

Conferma che presto sarà negli Usa per incontrare Donald Trump?
«Ho avuto recentemente una cordialissima telefonata col presidente Trump, a cui ho espresso solidarietà per la persecuzione giudiziaria e personale stima e amicizia, e spero di incontrarlo prima delle elezioni presidenziali. Non posso pensare che una persona nelle condizioni di Biden possa continuare a guidare una potenza come gli Usa, penso che la vittoria dei Repubblicani possa significare il ritorno al dialogo sia in Medio Oriente sia ai confini dell’Est Europa».

Roberto Salis, padre di Ilaria, ha denunciato alcuni giovani attivisti della Lega che si sono “permessi” di manifestare dissenso nei confronti della figlia. Che pensa di questa vicenda? E della Salis?
«Quel signore sta esprimendo a mio giudizio solo tanta arroganza, superficialità e ignoranza. La sinistra ha voluto candidare Ilaria Salis, che è stata eletta? Liberi di farlo, siamo in democrazia, anche se non condivido nulla delle sue idee e non capisco come possano avere votato una signora detenuta all’estero e con quel brillante curriculum... La Lega ha preferito scegliere un servitore dello Stato come il generale Roberto Vannacci che, anziché occupare abusivamente appartamenti che magari sarebbero stati destinati a pensionati o famiglie italiane, ha combattuto l’estremismo islamico difendendo la democrazia e la libertà in mezzo mondo. C’è una differenza evidente. Spero solo che la signora Salis, che adesso ha un bello stipendio, lavori per il bene di tutti e non solo per il suo».

Nella Lega che è ormai saldamente un partito nazionale che ruolo potrà giocare una figura come quella del generale Roberto Vannacci?
«Roberto è persona di valore e di parola, sono certo che continuerà a dare il suo contributo per rendere la Lega sempre più forte e radicata, da Nord a Sud. Ci aspettano tante sfide decisive e la Lega sarà sempre più protagonista sia sulla scena nazionale sia internazionale. Penso alle elezioni regionali in autunno in Umbria, dove il centrodestra parte in vantaggio e può confermare il buongoverno di Donatella Tesei che ha rilanciato in pochi anni una terra che la sinistra aveva bloccato e depresso. E penso alla sfida in Emilia-Romagna, dove dopo settant’anni i cittadini potranno finalmente scegliere un’alternativa al sistema chiuso in mano a coop rosse, Cgil e amici degli amici».

Autonomia, premierato, utero in affitto. Su questi tre temi nei giorni scorsi in parlamento si sono registrate tensioni in maggioranza. Solo scosse di assestamento post voto o c’è qualcosa di più?
«Nessun conflitto, ripeto che questo governo andrà avanti a lavorare bene fino al 2027. Ho letto ricostruzioni incredibili su possibili elezioni anticipate o telefonate dei toni accesi tra me e Giorgia, tutte palle. Sull’Autonomia si procede convinti e spediti come da programma e da Costituzione; l’elezione diretta del presidente del consiglio e una maggioranza stabile sono il futuro del Paese; la battaglia contro le sciagurate teorie gender, l’utero affitto per i ricchi, l’uso e lo spaccio di droghe e la distruzione della famiglia, sono battaglie di civiltà della Lega e di tutto il governo. I rapporti nella maggioranza sono ottimi, siamo determinati a realizzare il programma di governo per poi vincere di nuovo le elezioni politiche alla scadenza naturale. Mi piace ricordare che sto parlando con Libero dalla Puglia, dove abbiamo sbloccato dopo decenni di attesa un’opera fondamentale come la Maglie-Leuca, mentre l’altro giorno ero a Cortina dove la pista olimpionica di bob procede con leggero anticipo rispetto alla tabella di marcia. Tra pochi giorni sarò poi a Salerno dove abbiamo reso possibile l’apertura dell’aeroporto, e poi a Genova a confermare che il Rinascimento Ligure non verrà fermato da inchieste o pseudo-inchieste. Passo dopo passo, stiamo cambiando il Paese dopo decenni di troppi “no” causati soprattutto dalla sinistra».

L’approvazione della legge sull’Autonomia è una grande vittoria per la Lega e la dimostrazione che il Movimento non ha abbandonato le idee per le quali è nato. La sinistra, invece, fa muro contro una riforma che aveva inserito in Costituzione...
«L’autonomia darà più responsabilità e poteri a chi ne farà richiesta, non toglierà niente a nessuno e sarà una straordinaria occasione per avvicinare i centri decisionali ai territori. In altre parole, verranno valorizzati gli amministratori migliori. Perché una regione del Sud non potrebbe gestire da sola i suoi beni culturali, che oggi lo Stato gestisce poco e male, tenendoli chiusi e non facendo lavorare la gente? Mi spiace che a sinistra usino un tema così delicato e importante per fare campagna elettorale, visto che fino a poco tempo fa anche l’Emilia-Romagna di Bonaccini e Schlein si diceva in prima linea per concretizzare questa riforma. Aggiungo: le drastiche differenze tra le aree del Paese oggi sono evidenti e sono figlie del centralismo e della burocrazia, e solo autonomia e federalismo potranno ridurre queste distanze».

Salvini, sulla sua testa pende sempre la spada di damocle del processo di Palermo. È preoccupato?
«Rischio fino a 15 annidi carcere per aver difeso l’Italia e i nostri confini, in autunno ci sarà la sentenza di primo grado a Palermo. Preoccupato? Beh, se sarò giudicato solo in base ai fatti, senza pregiudizi ideologici o politici, certamente no. Sono orgoglioso di quello che ho fatto e dei risultati ottenuti, delle vite salvate e dei miliardi fatti risparmiare agli italiani e lo rifarei. Certo, sapere di essere l’unico ministro occidentale a processo per aver fatto il suo lavoro é incredibile, ma sono disposto ad andare fino in fondo per difendere le mie idee, la mia Italia e i miei figli».

Soddisfatto dei primi effetti del Salva-Casa?
«È già operativo e sarà ulteriormente rafforzato in fase di conversione in Parlamento. Significa che ridurremo ancora la burocrazia a vantaggio dei cittadini e dei Comuni. Nel concreto interverremo per risolvere piccole irregolarità come finestre, verande, sottotetti, pareti interne in cartongesso, mansarde. È una scelta di buonsenso».

Ora tocca al nuovo Codice della strada...
«Il nuovo Codice è finalizzato a ridurre morti e incidenti che sono ancora troppi: auspico che l’aula lo licenzi il prima possibile. Sugli autovelox, abbiamo stoppato quelli selvaggi che trattavano gli automobilisti come bancomat, senza benefici per la sicurezza».

Che bilancio fa del suo lavoro di ministro?
«Sono soddisfatto dei tanti nuovi cantieri già aperti o di prossima apertura, dalle strutture olimpiche a Milano, in Valtellina e in Veneto al Ponte sullo Stretto, dal grande porto di Genova ai nuovi treni per i pendolari in tutta Italia».

Ultima cosa. Parliamo di Lega. Quando riprenderà la stagione dei congressi? E quando ci sarà quello federale?
«La Lega ha preso oltre due milioni di voti alle elezioni del mese scorso e ormai ha più di 500 sindaci in tutta Italia. Si stanno iscrivendo tante persone nuove, amministratori, imprenditori, pensionati e cittadini che non hanno mai fatto politica, e per me è una grande soddisfazione. Fra estate e autunno faremo i congressi locali mancanti, dalla Lombardia alla Sicilia, perché siamo uno degli ultimi partiti veri, vivi e radicati, con oltre 1.000 sedi che militanti e volontari tengono aperte nelle città, anche le più piccole. Entro la fine dell’anno conto di fare anche il congresso federale, tracciando la strada della Lega per i possimi anni. Ogni volta che da sinistra annunciano la fine e la morte (spero solo politica) mia e della Lega, ci allungano la vita».