Il sit-in

Ilaria Salis, vietato criticarla: papà Roberto denuncia 6 leghisti per questo striscione

Emiliano Dal Toso

Manifestare il proprio dissenso vale soltanto a sinistra. Papà Roberto ha denunciato sei militanti della Lega Giovani di Monza-Brianza che avevano srotolato uno striscione davanti a casa della famiglia a Monza con la scritta “Salis abusiva sei la vergogna di Monza”. Rivolgendosi ai leghisti, Salis ha dichiarato che se i membri del partito «desiderano evitare che i loro giovani seguaci siano esposti a subire le conseguenze previste dalle leggi, sarebbe meglio che destinassero le manifestazioni da loro organizzate nei confronti di coloro che ritengono debbano essere oggetto delle loro attenzioni, e non contro privati cittadini. E suggerisco ai giovani seguaci di pretendere che coloro che li espongono alle conseguenze dei loro atti li affianchino, perché non è bello vedere dei politici che chiedono a degli inesperti fiancheggiatori, seppur di estrema destra, di assumersi il rischio di una denuncia stando nel loro ufficio con l’aria condizionata».

Ovviamente, il papà di Ilaria è stato immediatamente contestato dal Carroccio. Alessandro Verri, segretario dei giovani leghisti, ha parlato di «vile atto intimidatorio», mentre il coordinatore della Lega Lombarda, Fabrizio Cecchetti, ha invitato i ragazzi a «non farsi intimidire». Decisa la reazione di Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Consiglio regionale: «Roberto Salis ha attaccato sei giovani della Lega solo perché con uno striscione hanno osato criticare sua figlia, ex occupatrice abusiva di alloggi pubblici. Ricordiamo al signor Salis che c’è una Costituzione che garantisce la libertà di pensiero e il diritto di critica, e al contrario la legge italiana sancisce che occupare le case è un reato. I nostri ragazzi non si faranno certo intimidire». Il gruppo dei giovani leghisti, guidato dalla coordinatrice Francesca Villa, aveva partecipato anche al flash mob organizzato dai colleghi milanesi davanti alla casa che Salis occupò per un periodo nel capoluogo lombardo.

 

 

Alcuni esponenti di Brianza in Trincea, che fa parte del movimento di estrema destra Rete dei patrioti, qualche giorno prima avevano invece esposto uno striscione con la scritta 'Salis, Monza non ti vuole' all'ingresso della città, nello stesso punto in cui Ilaria, neoeletta eurodeputata, si è fatta fotografare quando è tornata in Italia dopo sedici mesi in carcere e ai domiciliari a Budapest, dove è a processo con l’accusa di aver aggredito alcuni estremisti di destra. Ilaria, lo ricordiamo, è rientrata in Italia il 15 giugno scorso dopo un viaggio di 2mila chilomentri in auto da Budapest a Monza. Il giorno dopo era attesa alla festa di Alleanza Verdi Sinistra ma ha preferito disertare l’incontro con elettori e seguaci che attendevano da tempo un faccia a faccia con la loro paladina.