Il caso
Soumahoro: "Aggredito da una ragazza in palestra", poi attacca la destra
"Negro che sei. Fai una bella vita tra palestra e noi ti paghiamo", sarebbero alcuni dei commenti razzisti ricevuti dal deputato di origini ivoriane Aboubakar Soumahoro. È lui stesso a denunciare quanto accaduto in una palestra. "Una ragazza mi ha aggredito mentre mi allenavo - ha detto il parlamentare - e il suo amico riprendeva con lo smartphone". L'onorevole ha già fatto sapere che provvederà a denunciare l'accaduto alle autorità.
"Un'altra persona, che ha assistito all'aggressione, ha dovuto interrompere l'allenamento perché disgustata dalla scena", ha proseguito Soumahoro che ha subito segnalato il fatto alla direzione della palestra chiedendo il loro intervento. "Ovviamente denuncerò alle autorità competenti questa vile e vigliacca aggressione", ha aggiunto. Per l'esponente del gruppo Misto "c'è un clima di crescente razzismo nel paese sdoganato anche da parte di quelle forze politiche che, ogni giorno, inneggiano al fascismo e al Duce. Dobbiamo resistere contro chi vuole fare tornare l'Italia indietro".
L'episodio di razzismo nei confronti del deputato di origini ivoriane arriva a poche ore di distanza dal rilascio, dopo oltre otto mesi di arresti domiciliari, di Liliane Murekatete, moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, di sua madre Marie Therese Mutkamisindo, e di Michel Rukundo, quest'ultimo sottoposto all'obbligo di dimora, poiché le esigenze cautelari sono venute meno. Per Liliane e sua madre il Tribunale ha imposto l'obbligo di firma giornaliero, mentre per il fratello di Liliane, Michel, l'obbligo di firma è stato fissato a tre volte alla settimana. Le due donne sono imputate, insieme ad altri perché accusate di aver gestito in maniera illegale e poco trasparente il denaro destinato ai migranti ospitati nei loro centri nel comune di Sezze in provincia di Latina e di averlo speso in beni griffati e investimenti immobiliari all'estero. Secondo le accuse, il gruppo avrebbe evaso milioni di euro tra Iva e contributi.