Il bracciante morto
Satnam Singh, Soumahoro: "Il governo passi ai fatti". Ira di FdI: "Senza vergogna"
Botta e risposta a distanza sulla morte di Satnam Singh tra Aboubakar Soumahoro e Fratelli d'Italia. "Bene che il governo e l’Aula tutta si siano alzati in piedi per ricordare il bracciante trenunenne morto dopo aver perso un braccio nelle campagne dell’agro pontino", ha detto l'ex sindacalista e deputato. "La commozione per Singh mi ha ricordato quella che, nel 2018, l’allora governo e l’aula intera riservò a Soumaila Sacko, bracciante ucciso nelle campagne di Vibo Valentia in Calabria", prosegue Soumahoro.
Che attacca il governo: "In questi ultimi 6 anni, a parte il Tavolo operativo per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura nel 2018, nessuna richiesta avanzata dai braccianti è stata presa in considerazione". "Se la politica vuole davvero onorare Satnam Singh e rendere giustizia alle migliaia di vittime del caporalato", è la sfida di Soumahoro, "chiedo a tutte le forze politiche di appoggiare la mia proposta di legge promossa da reti di associazioni di migranti per abolire la Bossi-Fini che crea illegalità e sfruttamento, per regolarizzare tutti gli invisibili e di istituire la patente del cibo. Perché solo così si può sconfiggere il caporalato".
A stretto giro è arrivata la risposta di Fratelli d'Italia. "Da quale pulpito viene la predica. Soumahoro, il sindacalista-deputato con gli stivali, scaricato da Fratoianni e Bonelli dopo lo scandalo delle cooperative di famiglia nella gestione dei migranti, cerca senza vergogna i suoi 15 minuti di celebrità", ribatte Giorgio Salvitti. "L'ex Avs si permette anche di parlare e intervenire sulle tragiche morti sul lavoro di questi giorni, per trasformare in battaglia politica delle vicende sulle quali serve condivisione, sinergia e lavoro comune. Un atteggiamento che non esito a definire sfacciato e ipocrita, se non addirittura scandaloso", continua il senatore e dirigente di FdI.
"Il governo Meloni è in prima linea per difendere i diritti dei lavoratori e garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Per questo non possiamo accettare lezioni, fatte senza imbarazzo alcuno, da chi quei diritti ha permesso fossero calpestati nelle sue coop. Provare a lucrare sulle tragedie, cercando di ripulire la propria immagine, è nauseante"