Dibattito caldissimo

Tommaso Foti contro Pd e M5s: "Buona fortuna, camposanto!", ovazione alla Camera

"E' inutile che meniate il can per l'aia, vi abbiamo preso con le mani nella marmellata. Siete solo maschera, il volto lo avete perso da tempo. Uno, nessuno, centomila, buona fortuna 'camaposanto'...".

Si scatena in aula a Montecitorio Tommaso Foti, il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, rivolgendosi ai banchi dell'opposizione nel corso della dichiarazione di voto finale sul ddl autonomia. Foti ha ricordato diversi precedenti in cui il centrosinistra si è espresso a favore di maggiori forme di autonomia. Ha ricordato che nel 2019 "la giunta regionale della Campania ha chiesto l'applicazione del 116 comma 3 della Costituzione". Non solo. Ha letto passaggi delle Nadef approvate dai governi Conte e Draghi rilevando: "Tutti i governi hanno ammesso che la vera priorità era approvare una legge che desse concreta applicazione all'articolo 116 comma 3 della Costituzione. Calderoli, lei non avrebbe dovuto fare nulla se altri avessero fatto ciò che dovevano fare. Voi non eravate in grado di scrivere la legge?". Le parole sono state salutate dalla standing ovation dei deputati meloniani e il video è diventato ben presto virale sui social.

Dopo qualche minuto, Foti è intervenuto a Radio Anch'io: "Riguardo a quanto accaduto ieri - e se riavvolgiamo il filmato degli ultimi 15-20 giorni circa - quanto ha fatto l'opposizione al Senato rispetto al disegno di legge del premierato, di speranze e di convergenze ce ne sono poche. Quando ci si estranea dal confronto per andare sulla strada dello scontro, o da quella del giudizio per alimentare il pregiudizio, è difficile riuscire a dialogare".

 

"La Costituzione prevede, e su questo punto è molto chiara, che le intese Stato-Regione debbano essere poi approvate dai due rami del parlamento con la maggioranza assoluta dei componenti del parlamento stesso - ha quindi commentato il capogruppo di FdI riguardo all'autonomia differenziata -. È evidente che vi dovrà essere un equilibrio nelle eventuali intese che potranno prospettare le Regioni, perché non è un obbligo, ma è una facoltà delle stesse, in modo tale che l'autonomia, ancorché realizzata di un territorio non vada a penalizzarne un altro, che invece non l'ha richiesta".