Palazzo Madama, 109 sì e 77 no
Premierato, primo sì al Senato. FdI contro M5s: "Da voi nessuna lezione di democrazia"
L'Aula del Senato ha dato il via libera, dopo oltre 6 mesi di discussione, al disegno costituzionale sul Premierato, che introduce l'elezione diretta del presidente del Consiglio. Ci sono stati 109 sì, 77 no, 1 astenuto. Il testo passa ora alla Camera in seconda lettura.
Da segnalare le polemiche in dirittura d'arrivo tra il presidente Ignazio La Russa e le opposizioni: "Grazie per l'applauso, ma non può essere selettivo solo quando piace a voi: o c'è sempre o non c'è mai", è la battuta velenosa del presidente della seconda carica dello Stato dopo il rumoroso gradimento espresso nei suoi confronti dai banchi delle opposizioni dopo che aveva richiamato il senatore di Fratelli d'Italia Marco Lisei (suo compagno di partito) a rivolgersi alla presidenza e non col "voi" alle minoranze dell'aula di palazzo Madama. L'insolito intermezzo ha avuto luogo durante le dichiarazioni di voto finali sul ddl.
Nel corso dell'intervento di Lisei, contestato in diversi passaggi dal lato opposto dell'emiciclo, La Russa ha richiamato diversi senatori delle opposizioni all'ordine e al rispetto "dell'ordine dei lavori: parla per ultimo il rappresentante del gruppo più grosso". Prima di aprire la votazione finale, La Russa ha comunque ringraziato i senatori per il clima "civile" del dibattito. Dopo l'approvazione del ddl, "tutti innalzano la Costituzione, a destra e sinistra, è un buon segnale", ha detto. "Lo sappiamo, rappresenta tutti, dal primo all'ultimo articolo, compreso il 138 (quello che regola la procedura per le modifiche costituzionali, ndr)", ha commentato infine il presidente del Senato.
Grande soddisfazione da Fratelli d'Italia: "L'Italia ha un problema di stabilità, che ha una durata media di vita di un anno - esattamente 414 giorni - che qualcuno vuole ignorare e che è costata 265 miliardi negli ultimi 10 anni. Noi ci siamo assunti la responsabilità di risolvere questo problema", sono le parole di Lisei, annunciando il voto favorevole di FdI. E rivolgendosi alle opposizioni, ha detto: "Avete sostenuto tutto e il contrario di tutto in questo dibattito ma non avete presentato una proposta alternativa", tranne - e l'ha citato - il gruppo di Italia Viva.
Lisei si è rivolto ai senatori del M5s: "Non accettiamo lezioni di democrazia da un movimento che sosteneva che 'uno vale uno', mentre ora siete sull''uno vale di più, perché la scelta dei cittadini di votare il presidente del Consiglio non va più bene e volete le liste a preferenza". Quindi ha ribadito il voto favorevole di FdI citando Alessandro Manzoni che 'diceva che si dovrebbe più pensare a far bene che a star bene e così tutti si vivrebbe per star meglio'. Con questa riforma l'Italia starà meglio".
"Si sono preservati nella riforma tutti i poteri di garanzia del Presidente della Repubblica - sottolinea invece Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia -. Da questo punto di vista rimane difficile comprendere la preoccupazione di un eccessivo depotenziamento del ruolo e delle funzioni del Capo dello Stato: è bene ricordare che anche a valle della riforma il Presidente della Repubblica Italiano continuerebbe a essere di gran lunga il Capo dello Stato non elettivo con maggiori poteri negli ordinamenti di tipo democratico".