L'incontro tra il comico e il leader

M5S, Grillo blocca la riforma di Giuseppe Conte"

A rapporto dal comandante – pagato da lui – ma senza truppe. E per questo Giuseppe Conte, ieri mattina, in quell’oretta e mezzo di faccia a faccia con Beppe Grillo, aveva ben poco da offrire al fondatore. La rivoluzione pare finita. Quando otto milioni di italiani – tra i sei delle Politiche e i due delle Europee – ti voltano le spalle c’è poco da riprovarci. Non va. Certo, magari Grillo, al quale intanto tornano in testa più i problemi del figlio nel brutto processo in cui è coinvolto che quelli di Conte, gli avrà pure detto di andare avanti coinvolgendolo di più. Ma il Movimento è a un bivio. O cambia il conducente – si parla di Chiara Appendino, ma lei ci sussurra che “non è cosa” – oppure si offre a Conte l’arma finale: via il tetto dei due mandati e anche lui potrà candidare i big più conosciuti al popolo. Le Europee hanno dimostrato che senza personalità conosciute i voti a casa non si portano. E anche i Cinque Stelle si dovranno adeguare. Per il resto del colloquio tutto “top secret” come sibila con Libero Rocco Casalino. Proprio Conte ha invitato i cronisti che erano assiepati al Forum hotel di Roma – rituale meta del comico genovese – a “non farsi film”. Ma il Movimento dello streaming, delle dirette e della trasparenza altrui stavolta non vuole parlare. È evidente che il momento sia delicato e si giochi in queste ore una partita che non si sa come potrebbe andare a finire.

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