Il caso

G7, usano pure un ulivo secolare per attaccare Meloni

Ignazio Stagno

Come si fa a mettere in ombra una leader che ha preso due milioni e mezzo di preferenze solo 6 giorni fa? Semplice: si racconta in modo surreale il summit del G7 con dettagli, smorfie e strampalati retroscena che poco hanno a che fare con cosa, in concreto, hanno deciso i “grandi della terra”.


Giorgia Meloni, come le prime pagine della stampa mondiale testimoniano, passa all’incasso: il summit di Borgo Egnazia è la vetrina perfetta per prendersi lo scettro da guida solida del vecchio continente. Davvero troppo per i giornaloni italiani vicini ai progressisti. E così ecco che anche un ulivo secolare, tipico della Puglia, per Repubblica diventa addirittura uno spauracchio prodiano che imbarazza il premier. Leggere per credere: «I leader sono seduti attorno a un tavolo sorretto dalle radici di un ulivo, simbolicamente». «Questo ulivo... secolare...», precisa dopo un brevissimo tentennamento la premier, accennando un sorriso, forse rendendosi conto che la pianta evoca in Italia altre esperienze politiche lontane dalla fiamma», ci racconta Tommaso Ciriaco. Poi vengono passati in rassegna tutti i movimenti muscolari del presidente del Consiglio: «Curioso il passaggio in cui a firmare è il premier giapponese Fumio Kishida. Che spende almeno quindici secondi, ricamando sulle lettere e quasi tornando indietro per mettere tre puntini finali. Meloni, da lontano, lo osserva un po’ perplessa, diciamo». Già, «diciamo», come scrive Ciriaco. Nemmeno i dettagli del look vengono risparmiati in questa succosa cronaca del summit pugliese: «Di rosa vestita, le unghie invece rosse fuoco», fa sapere sempre Repubblica. Chissà quale misterioso messaggio si cela dietro a quei colori. E i bracciali? Non sono sfuggiti al Var di Repubblica: «Meloni preme l’indice sul polso come ci fosse l’orologio e invece ha bracciali e braccialetti, uno almeno di plastica, lo indossa sempre». Grazie per l’informazione.

 

 


Sul caso Macron, il cronista del quotidiano di largo Fochettii si fa anche psicologo e annota: «E mentre il Presidente francese firma, Meloni guarda altrove, già distante, avvolta nei suoi pensieri». Chissà cosa frullava nella testa del premier in quel nanosecondo. Sul Corriere invece Monica Guerzoni ci parla di uno «scontro senza precedenti» tra Meloni e Macron. Ed ecco come si sarebbe consumato, fisicamente, il duello: «Macron scende dall’auto blu dopo un tempo che appare infinito e indugia ancora, al telefono. Finalmente si incammina sul tappeto rosso, si aggiusta più volte capelli e giacca e, in evidente disagio, si tuffa nell’abbraccio con Sergio Mattarella». E qui Meloni, che a quanto pare ha occhi ben diversi da quelli di tutti noi, entra in azione con i superpoteri sfoderando un raggio laser: «La premier lo trafigge con uno dei suoi sguardi diagonali e quando Macron le bacia freddamente la mano, lei ricambia con uno sguardo di marmo». Immagine davvero inquietante. Finito qui? No. Macron per la Guerzoni dà segni inequivocabili di irritazione. E qui la cronista diventa esperta di prossemica: «Sul prato Macron tiene una mano in tasca, si chiude a braccia conserte e per lunghi minuti “dimentica” di accostarsi alla padrona di casa per un saluto, uno sguardo, una parola».

E in questa folle cronaca di un vertice che ha messo l’Italia, con orgoglio, al centro del mondo non possono mancare le foto di Meloni che, sorridente, diventa subito meme. Soprattutto per un “buonista” (così si definisce) come Luca Bottura che su X retwitta uno scatto con Meloni accompagnato da un urlo: “Oh madreeee!”, citazione del celebre Jean-Claude della Gialappa’s band interpretato da Marcello Cesena, vero battutista. Infine sul dialogo tra il premier e Papa Francesco a colpire è il dettaglio imperdibile citato da Repubblica: «“Com’è stato il viaggio?”, chiede Giorgia Meloni. E poi i convenevoli sul tempo: “Ieri era caldissimo”», precisa la premier. Per fortuna ha precisato. Abbiamo avuto informazioni decisive sul meteo della zona di Fasano. Sai mai qualcuno nel weekend volesse fare un tuffo da quelle parti...

 

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