Il generale

Generale Vannacci, siluro 4 giorni dopo il voto: respinta l'archiviazione, rischia il processo

A pochi giorni di distanza dall'elezione di Roberto Vannacci a deputato tra le fila della Lega al Parlamento europeo, arrivano novità sul fronte giudiziario del generale. Il giudice delle indagini preliminari del tribunale militare di Roma ha infatti respinto la richiesta di archiviazione della procura nei confronti di Vannacci, indagato per istigazione all'odio razziale in relazione ad alcuni passaggi contenuti nel suo libro bestseller Il mondo al contrario uscito lo scorso anno. In particolare, sono contestati quelli in cui il generale definisce "non normali" gli omosessuali o quando cita un episodio d'infanzia vissuto a Parigi in cui fa riferimento a persone di colore. "Sono sereno e vado avanti senza preoccupazioni – aveva commentato Vannacci –. Ho scritto un libro nel quale ho manifestato delle opinioni: forse per qualcuno criticabili, ma rimangono tali". 

Il procedimento era stato aperto in seguito a diverse denunce presentate, tra gli altri, dal Sindacato dei Militari e dall'associazione Tripla Difesa. Il giudice delle indagini preliminari ha fissato l'udienza per il prossimo 25 settembre. "Al momento sappiamo solo che il gip ha respinto la richiesta della Procura ma nei prossimi giorni chiederemo le carte - ha dichiarato l'avvocato Giorgio Carta, difensore di Vannacci -. Una decisione che non comprendiamo perché - ha poi aggiunto - la fattispecie contestata non è reato militare".

Il generale Vannacci è indagato anche dalla procura di Roma sempre in relazione ad alcune affermazioni contenute nel libro Il mondo al contrario. Il procedimento, nel quale si ipotizza lo stesso reato di istigazione all'odio razziale, è ancora in fase di indagini.