Piovono conferme
Beppe Grillo, un'indiscrezione clamorosa: "Cosa ha votato alle europee"
Nel giro di Giuseppe Conte ne sarebbero certi: sempre più lontano dal Movimento 5 Stelle, sempre più scettico sulla linea decisa dall'Avvocato, Beppe Grillo avrebbe deciso clamorosamente di astenersi e non andare a votare alle ultime elezioni europee. Secondo un retroscena di Simone Canettieri del Foglio, gli stessi amici del fu "Elevato" avrebbero confermato: il comico e blogger l'8 e 9 giugno avrebbe disertato il suo seggio a Sant'Ilario, a Genova, e avrebbe deciso di trascorrere il weekend nel più totale relax in Sardegna. Meglio il mare dell'urna, alla faccia della democrazia diretta.
Sempre le ben informate gole profonde Beppe "tifava per un’unica candidata: l’eurodeputata uscente Sabrina Pignedoli (circoscrizione Nord est). Che non è stata eletta". Il Garante, oggi presidente del M5s, sembra aver abbandonato la sua creatura al suo destino. Un destino che per ora dice 9,9% alle europee, un test soprattutto politico per il due volte ex premier. Test, ovviamente, fallito.
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Ma non c'è solo l'eclissi di Grillo ad agitare le acque dentro ai 5 Stelle. Domenica notte, quando ormai la Caporetta era acclarata, pare che 4 o 5 parlamentari non di seconda fila abbiano protestato contro il vincolo dei due mandati, unica imposizione fatta arrivare dall'alto da Beppe. Peraltro, a oggi non è dato nemmeno sapere se Grillo parteciperà alla tradizionale kermesse "Italia a 5 Stelle", che diventerà anche il teatro degli annunciati "Stati generali" per capire da che parte andare in futuro. Al massimo, scrive il Foglio, il fondatore potrebbe concedersi "il solito blitz" a Roma, "per poi scomparire nell’ombra, e passare le vacanze nella villa sarda al Pevero" perché "l’altra, quella a Golfo Aranci, finita nel processo del figlio Ciro l’ha venduta".
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Ormai i legami di Grillo con la sua creatura sono pochissimi: "Tutti lo cercano, ma lui non risponde. E parla solo con Conte e pochi fedelissimi della vecchia guardia, come Roberto Fico. L’ex presidente della Camera nel rimpastino che ha in mente l’ex premier potrebbe diventare vicepresidente (ora è nel comitato di garanzia con Virginia Raggi, altra iper critica che tiene rapporti all’esterno con il solito Dibba, mina vagante)". Un destino che in ogni caso, passerà anche dall'ufficio comunicazione guidato da Rocco Casalino.