L'indegna gazzarra
Rissa alla Camera e G7, FdI accusa la sinistra: "E Stumpo? Tre coincidenze"
Il giorno dopo la rissa alla Camera, le opposizioni gridano allo scandalo e protestano perché nel verbale redatto dal presidente di turno Sergio Costa si parla genericamente di "disordini". L'espressione da usare, è la tesi di Pd, Movimento 5 Stelle e Avs, è "aggressione squadrista" ai danni del deputato grillino Leonardo Donno, stramazzato al suolo dopo che il leghista Igor Iezzi ha tentato di colpirlo con un pugno ("Mancandolo", sostiene lui).
La mattinata di giovedì è dunque caratterizzata da una nuova bagarre, stavolta verbale. Le opposizioni chiedono che venga sospesa la seduta e convocato l'ufficio di presidenza per prendere provvedimenti nei confronti dei protagonisti della rissa di ieri. Costa, ha spiegato di non aver ancora chiuso il verbale e di non poter tecnicamente sospendere la seduta. Intanto, in Transatlantico, si registrano prove di dialogo tra maggioranza e opposizioni. Il capogruppo di FdI Tommaso Foti è stato pacificamente 'accerchiato' da diversi deputati di minoranza, tra cui i dem Federico Fornaro e Lorenzo Guerini, Benedetto Della Vedova di +Europa, per un confronto su quanto accaduto ieri.
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Proprio Foti, però, ha prima sottolineato un punto importante contestando le accuse di Pd e 5 Stelle, e poi rilanciato con un sospetto inquietante su quanto sta accadendo in aula. Gli uffici della Camera "hanno il dovere di fare un'istruttoria dettagliata" sui fatti di ieri "perché gli episodi sono diversi e tutti censurabili", ha sottolineato il capogruppo di Fratelli d'Italia. Se il verbale è risultato parziale, ha aggiunto, questo vale in entrambe le direzioni. "Nel processo verbale e nello stenografico non risulta che il deputato di FdI Pietrella è stato colpito dal relatore di minoranza con una stampella e non risulta che l'onorevole Stumpo ha lanciato una sedia verso questi banchi. Giustamente, ci sono le immagini e si procederà coi filmati prossimamente. Io non ho contestato che nel processo verbale non ci fosse questo perché ricordo perfettamente che lei ha sospeso la seduta", ha detto Foti rivolgendosi al vicepresidente della Camera Costa, che presiede la seduta di stamattina (come quella di ieri). Di quelle aggressioni, però, Pd e 5 Stelle non hanno fatto menzione.
Quindi la conclusione sibillina di Foti: "Una coincidenza fa una coincidenza, due coincidenze fanno due coincidenze, tre coincidenze fanno una prova...", la risposta a chi gli ha fatto notare la concomitanza tra le tensioni a Montecitorio e il G7 in Puglia. Tradotto: i disordini in aula sarebbero studiati per mettere in cattiva luce maggioranza e governo in occasione dell'importante evento globale di Borgo Egnazia. Un giochino peraltro già visto più volte in passato.