Signor piroetta

Carlo Calenda, indiscrezioni: ora ci prova anche col Pd (e pone anche un veto)

Un ritorno al passato. Dopo la fine del "sogno" europeo, Carlo Calenda starebbe riflettendo sul futuro posizionamento politico di Azione. L'ex ministro non è riuscito a oltrepassare la soglia di sbarramento al 4%. E, in previsione delle prossime tornate elettorali, starebbe pensando di virare ancora di più a sinistra, insomma di prodursi nell'ultima, l'ennesima, piroetta politica. Come riporta l'Ansa, l'ex alfiere del Terzo Polo sarebbe orientato verso il centrosinistra, con l'intento di avvicinarsi ai più forti dell'opposizione in questo momento, ossia al Partito democratico. Ma, in perfetto stile Calenda, ci sarebbe un'unica condizione che suona come un veto: non allearsi di nuovo con Matteo Renzi. Mentre sul M5s non si esporrebbe, nonostante le decine di proclama negli anni passati sull'impossibilità categorica di schierarsi con i grillini.

Che l'ex presidente del Consiglio sia il nemico giurato di Azione è cosa nota, ma confermata e rincarata anche da Matteo Richetti. "I gruppi si sono rotti - ha dichiarato il numero 2 di Calenda - in entrambi i rami del Parlamento, per iniziativa di Italia Viva". Poi, l'accusa E accusa rivolta a Renzi di "costruire intese elettorali sempre con uno scopo", ovvero la propria rielezione. La leadership dell'ex primo cittadino di Firenze potrebbe essere messa a repentaglio anche dalla candidatura di Luigi Marattin a leader di Italia Viva. "Non credo che questo bipolarismo trainato dai populismi rappresenti davvero tutta l’Italia. C’è uno spazio enorme per un’offerta politica liberal-democratica per recuperare quei 10 milioni di italiani che non votano più. Sta a noi saperla costruire”, ha dichiarato.

 

 

Ma dalle parti di Azione non tutti sono entusiasti di una possibile virata a sinistra del partito. Sempre secondo l'Ansa, durante la riunione con Calenda gli ex forzisti Enrico Costa e Mara Carfagna avrebbero chiesto spiegazioni al loro leader politico, arrivando addirittura a scontrarsi con lui. Un atteggiamento che, sommato al veto su Matteo Renzi, potrebbe già compromettere sul nascere il progetto di un ritorno di Azione nello schieramento del centrosinistra. Ammesso e non concesso che dalle parti del Pd vogliano sentir parlare di Calenda, personaggio che ci ha abituato ai suoi continui cambi di direzione politica e alle sue continue contraddizioni.