Ameglia

Giovanni Toti al voto, a cosa è costretto al seggio: come se fosse un "bandito"

Domenica 9 giugno, secondo giorno utile per votare alle elezioni europee. E anche Giovanni Toti, il governatore della Liguria tutt'ora ai domiciliari, sceglie di esercitare il suo diritto. E così ecco che si reca al seggio allestito nel plesso scolastico intitolato a don Lorenzo Celsi, che si trova nella sua Ameglia, a poche centinaia di metri dalla casa in cui Toti è confinato ormai da un mese ai domiciliari.

Un solo seggio, nella sezione 2, ed è quello in cui Giovanni Toti in mattinata si è recato a votare. Lo ha potuto fare in virtù del permesso richiesto dal suo avvocato, Stefano Savi, che gli è poi stato accordato dalla gip, Paola Faggioni, la quale ha concesso al governatore un'ora di tempo per andare a votare, accompagnato dalla Guardia di Finanza della Spezia e col divieto assoluto di parlare a chiunque, se non per espletare le normali operazioni di voto

Insomma, Giovanni Toti trattato come un bandito. Il seggio era sotto l'assedio dei fotografi, così come erano presenti diversi curiosi che hanno guardato il governatore mettersi in fila con tessera elettorale in mano. Toti si è presentato vestito con una giacca scura, camicia a righe senza cravatta, pantaloni blu e mocassini. Ai presneti , il governatore si è risolto con un sorriso. Dunque il voto e il ritorno a casa. Un'ora di (quasi) libertà per esercitare un diritto costituzionale. Ma di quell'ora ne ha "sfruttata" solo una piccolissima porzione, una manciata di minuti: come riporta Il Secolo XIX, è uscito di casa alle 7.28 ed è rientrato nella sua abitazione alle 7.36.

Del diritto di voto potranno godere anche gli altri arrestati nell'inchiesta che ha terremotato la Liguria: chi ai domiciliari, come Roberto Spinelli, chi in carcere, come Paolo Emilio Signorini, visto che anche negli istituti di reclusione ci sono i seggi elettorali. L'imprenditore Aldo Spinelli, invece, ha fatto sapere nei giorni scorsi che non avrebbe votato. 

Restano però quelle immagini di Giovanni Toti scortato dai finanziari, costretto al silenzio e costretto a guardare l'orologio: sessanta minuti di pseudo libertà. Come detto, trattato come un bandito. E se questa è la prassi, beh, questa prassi ci fa riflettere.