Il solito giochino
Giorgetti "sta per lasciare". Repubblica, altra smentita da parte del Mef
"Evidentemente hanno confuso la festa della Repubblica con la festa de La Repubblica ed erano un po' eccitati per questo...". Giancarlo Giorgetti smentisce con una battuta fulminante l'ennesimo (presunto) "scoop" del quotidiano diretto da Maurizio Molinari, costretto a incassare l'ennesima sbertucciata di questi durissimi mesi all'opposizione.
Un retroscena firmato da Giuseppe Colombo sul quotidiano in edicola oggi, lunedì 3 giugno, assicurava che il ministro dell'Economia leghista "è ai saluti", con tanto di virgolettato a lui attribuito: "Preparatevi a fare senza di me". Addirittura. Il numero 2 della Lega, si legge, "ha offerto a Meloni la disponibilità a lavorare nella nuova Commissione europea". C'erano già pure le reazioni: "Premier fredda, Salvini possibilista". Suggestivo. Ma falso.
"Per quanto mi riguarda, continuo a fare il mio lavoro come sempre, sto già pensando al piano strutturale e ho in mente un progetto preciso. Su incarichi europei ho già chiarito cinque anni fa come la penso e non ho cambiato idea", le parole secche di Giorgetti.
Oltre al diretto interessato e a fonti del Mef ("Giorgetti intende rimanere alla guida del Ministero dell'Economia ed è impegnato a lavorare sulle prossime scadenze come la redazione del piano strutturale nazionale") è arrivata a stretto giro di posta anche la smentita pesante di Ignazio La Russa: "Non è vero che Giorgetti vuole dimettersi, ha detto che era una bufala - spiega il presidente del Senato e fondatore di Fratelli d'Italia -. Non credo che Giorgetti pensi alle dimissioni, è un ottimo ministro. E ha appena detto che ha tante cose da fare e che non vuole andare a fare il commissario europeo".
Più possibilista Antonio Tajani, vicepremier, ministro degli Esteri, leader di Forza Italia e pezzo grosso del Partito popolare europeo. "Mi sembra prematuro parlare di chi sarà il futuro Commissario europeo italiano. Intanto andiamo a votare. Poi naturalmente il governo deciderà. Sicuramente, io non ne ho parlato con loro, ma Giorgetti, Fitto, sono persone che hanno grandi qualità, possono benissimo rappresentare l'Italia all'interno della Commissione Europea. Ma non ne abbiamo mai parlato veramente". Anche Raffaele Fitto, tirato in ballo dal collega, glissa: "Abbiamo da verificare quali saranno le maggioranze, abbiamo da affrontare i temi collegati ai portafogli, l'Italia è un Paese importante che avrà e deve avere un ruolo fondamentale all'interno della nuova Commissione europea - suggerisce il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr -. La domanda sui nomi la vedo non lontana, ma lontanissima". Insomma, se ne riparlerà. Farlo ora significa solo voler destabilizzare la maggioranza.