Non impara mai

Conte, nuovo scivolone dopo la figuraccia con Marcegaglia: "Capitalismo infetto, lo rivendico"

"Io ho parlato di capitalismo infetto, e lo rivendico, ma non bisogna fare di tutta un'erba un fascio". Giuseppe Conte l'ha fatta grossa e ora tenta la retromarcia in ogni modo. Del resto, prendersela con tutti gli imprenditori, specie a uno dei più importanti congressi nazionali di categoria, non è proprio un'idea geniale. E perfino l'avvocato del popolo l'ha capito. Intervenuto in collegamento al convegno dei Giovani Imprenditori di Rapallo, il leader del Movimento 5 Stelle aveva pronunciato un discorso molto duro all'indirizzo dei meccanismi capitalisti. L'ex premier era arrivato addirittura a parlare di "capitalismo infetto".

Parole che avevano mandato su tutte le furie Emma Marcegaglia, past president di Confindustria e presidente del B7. Salita sul palco subito dopo l'intervento del capo grillino, Marcegaglia ha detto: "Sentire un leader politico che parla di capitalismo infetto a me, perdonate il termine, fa girar le balle. Siamo gente seria, serve rispetto".

Intervistato a In Mezz'ora su Rai 3, Conte è tornato sulla diatriba con gli imprenditori. Rivendicando le sue parole, ha cercato però di aggiustare il tiro dopo l'irritazione dei vertici di Confindustria: "Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio e infatti io non l'ho fatta. Io stimo Marcegaglia, Di Stefano e sono rimasto sorpreso delle loro dichiarazioni. Io ho parlato di capitalismo infetto, e lo rivendico, parlando di quegli imprenditori che si chiudono negli yacht. Tutti gli imprenditori, la stragrande maggioranza che lavorano onestamente, si dovrebbero indignare. Hanno una concorrenza sleale, non si corre ad armi pari".