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De Luca, Cririelli lo spiana: "Infanga Meloni? Lui è il re della volgarità"
Vincenzo De Luca è tornato a sputare veleno sul premier Giorgia Meloni. Nel corso della consuetra diretta su Facebook che il governatore tiene ogni fine settimana ecco che torna all'attacco: "Meloni ha aspettato quattro mesi per la sua vendetta, quattro mesi di rosicamento”, scandisce con postura teatrale De Luca-. “E cosa si inventa? Che ha subito un attacco sessista. Ancora una volta fa tutto lei, si inventa tutto, non so che film abbia visto. In quattro mesi non se n’era accorta che c’era l’attacco sessista: è cambiata la sceneggiatura”. Secondo il presidente della Campania, quello ricevuto dalla Meloni non sarebbe affatto un insulto sessista.
Poi ricorda che “Meloni si è insediata dicendo ‘chiamatemi il presidente del Consiglio al maschile. Si è presentata come la lady di ferro, ha preso in giro per decenni le battaglie del mondo femminile e femminista. Ma a questo punto la donna dura e di temperamento, si nasconde dietro il femminismo. Chiede aiuto e diventa improvvisamente una povera donna vittima nientedimeno che del sessismo. Tutto inventato". E ancora: "Se c’è una persona che non può parlare di dignità delle donne e di tutela delle donne, questa persona è l’onorevole Meloni: per quello che non ha fatto per le donne e le famiglie. E e per quello che ha fatto, che è peggio. Vorrei dire all’onorevole Meloni: lasci perdere le donne. Lei con l’universo femminile non c’entra niente, con i diritti delle donne non c’entra niente". E a smontare il governatore è Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione Nazionale di Fdi. “Ci risiamo con la macchietta De Luca che insulta – alle spalle – Giorgia Meloni. Rea di aver ricordato davanti a tutta l’Italia la sua cafonaggine. Tuttavia, ha subito un’involuzione -affonda l’esponente di FdI- da personaggio caricaturale e burlesco si è trasformato in macchietta di se stesso”.
“Si potrebbe entrare nel merito di ogni sua farneticazione, di ogni insulto; egli è il Re della volgarità e definisce volgare Giorgia Meloni. Ha distrutto per manifesta incapacità la sanità campana e, come se il fatto non fosse suo, definisce inadeguata il premier che sta dimostrando che l’Italia può farcela. Sono oggettivamente atteggiamenti che con cognizione di causa, se fosse vivo, anche Sigmund Freud avrebbe avuto difficoltà a classificare. A volte, il Presidente De Luca assume posture evidentemente da guappo in una Regione dove il governo, con l’intervento magistrale su Caivano ad esempio, non senza fatica sta provando a marginalizzare i guappi. Se ne faccia una ragione. Nella sua Regione, il partito della Meloni il prossimo 10 giugno sarà di gran lunga il primo partito”, ha concluso Cirielli.