Prima di Domani
Salvini picchia duro su Ilaria Salis: "Vannacci? Una signora, detenuta all'estero..."
La campagna elettorale è ormai profondamente entrata nel vivo. E così ecco che Matteo Salvini snocciola le sue priorità. Lo fa ospite di Bianca Berlinguer a E' prima di domani, il programma di approfondimento in onda su Rete 4, la puntata è quella di giovedì 30 maggio. E il vicepremier e leader della Lega parla di Roberto Vannacci, il generale candidato col Carroccio, mettendolo in relazione ad Ilaria Salis, candidata con Avs.
"Sono convinto per quel che sento in tutti i ceti sociali, dal medico all'operaio, che Roberto Vannacci sarà uno dei più votati in tutta Italia - premette Salvini -. Lo abbiamo candidato in tutte le città italiane. C'è un partito di sinistra, dottoressa Berlinguer, che avendo tutto il diritto di farlo ha candidato in lista per farsi rappresentare in Europa una signora che è agli arresti all'estero, con accuse di violenza che da cui spero si possa rivelare innocente, ma questo partito di sinistra dice votatemi perché vogliamo che l'Italia in Europa sia rappresentata da questa signora in carcere", rimarca Salvini senza nominare la Salis, detenuta in Ungheria, marcando le distanze tra i due candidati.
Dunque, il capitolo guerra. E Salvini torna ad attaccare chi, in questi giorni, soffia sul fuoco del conflitto, spingendo per un attacco diretto degli ucraini in territorio russo. "Non capisco questa gente pericolosa che alimenta la guerra invece di avvicinare la pace. Parlo di Stoltenberg, Macron, Borrell, tutti guerrafondai che stanno avvicinando uno scontro nucleare che è l'ultima cosa di cui l'Italia e i nostri figli hanno voglia e bisogno - rimarca - . Fin dal primo istante abbiamo aiutato l'Ucraina invasa e bombardata, ospitando in Italia migliaia di persone in fuga da quella terra massacrata. Abbiamo mandato anche armi per difendersi, ma attenzione: per difendersi. Se quelle armi venissero usate per bombardare e spargere sangue in Russia, a noi non va bene", conclude Salvini, ribadendo un concetto reiterato più volte, e con forza, negli ultimi giorni.