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De Luca, insulti sessisti: "Quella chiattona". Figuraccia di M5s e Conte: spunta un video...

Doppia morale e memoria corta, chi più ne ha più ne metta. A sinistra le stanno provando tutte per attaccare Giorgia Meloni dopo la stilettata al governatore della Campania Vincenzo De Luca. Dal comportamento poco istituzionale, fino all'accusa di essere una "rosicona" lanciata da Giuseppe Conte: "Qualcuno può cogliere un atteggiamento che suscita simpatia e dire che Giorgia è verace, è una del popolo. Però è il presidente del Consiglio. Ha dimostrato di essere, da un lato, vendicativa, perché è in atto uno scontro col presidente di una Regione a cui il governo ha bloccato i Fondi per lo Sviluppo e la Coesione. E dall’altro, ha dimostrato anche di essere rosicona".

Eppure, proprio l'ex premier grillino ha dimostrato di avere la memoria corta. Se, infatti, in occasione degli insulti che De Luca aveva rivolto alla leader di Fratelli d'Italia, dal M5S avevano fatto orecchie da mercante, un'altra volta erano - giustamente - insorti contro il governatore dem. Nel 2017 se l'era presa con la leader dell’opposizione in Consiglio regionale, Valeria Ciarambino, rea di essere in sovrappeso. "C’è una signora che disturba anche quando sta a cento metri di distanza. Quella chiattona".

 

 

Ma non solo Conte e soci hanno la memoria corta. Dallo stesso partito di De Luca, il Pd, erano insorti per le parole sessiste pronunciate all'indirizzo di Rosy Bindi: "Non è che ti svegli la mattina e a 24 ore dalle elezioni t’inventi la categoria degli impresentabili, per me impresentabile è l’onorevole Rosaria Bindi, da tutti i punti di vista". In quel caso, si scatenò un gran polverone. Se però a essere insultata non è una donna di sinistra, allora tutto diventa lecito. O, al massimo, basta ricorrere al vecchio stratagemma del non vedo, non sento, non parlo.