Polemiche inutili
Saviano fuori dalla Buchmesse, il Pd vuole il boicottaggio: "Che ci fanno lì gli altri scrittori italiani?"
"Via Saviano dalla Buchmesse? Mi chiedo adesso che ci facciano lì gli altri scrittori italiani, dopo questa decisione che ha esattamente quel sapore, quel significato": il senatore Pd Filippo Sensi lo ha scritto su X in riferimento alla decisione di Mauro Mazza, coordinatore italiano della Fiera del Libro di Francoforte, di non invitare l'autore campano, preferendo "dare voce a chi finora non l'ha avuta" e scegliendo "autori le cui opere fossero completamente originali". Quello di Sensi, insomma, è un invito a boicottare l'evento solo per la mancata presenza di Saviano.
In tal senso si è espressa anche la capogruppo dem nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi: "Il commissario Mazza si arrampica sugli specchi per motivare l'esclusione di Saviano dalla Buchmesse. Parla di voler valorizzare nuove voci mentre il programma è ricco di tanti autorevoli autori già affermati. Sembrerebbe un'esclusione a tutti gli effetti e chissà se il commissario Mazza è stato più realista del re o abbia invece assecondato gli ordini del ministro Sangiuliano, che Saviano lo ha portato a processo e che non perde occasione per denigrarlo".
Manzi ha poi aggiunto: "La cultura unisce - che era lo slogan della riunione dei ministri della cultura del G20 del 2011 e che è anche lo slogan di questa partecipazione italiana - sembra essere tradito nei fatti dalle scelte del ministro Sangiuliano che punta ad utilizzare la cultura per dividere nella presunzione di voler imporre una nuova egemonia culturale della destra".