Figuracce a raffica

Angelo Bonelli in Albania? Gli steward non lo fanno entrare al centro-migranti

Alessandro Gonzato

Com’è umano, lei! Il Secondo Tragico Bonelli si presenta di buon mattino a Shengjin, Nord -Ovest dell’Albania, dov’è in costruzione il centro-migranti frutto dell’accordo tra Roma e Tirana. Il capo dei Verdi, arruffatissimo, vuole entrare per provare a denunciare anche lui i ritardi dei lavori (che non sono così in ritardo), come hanno fatto pochi giorni fa alcuni onorevoli del Pd nella vicina Gjader, struttura che i dem hanno descritto come una sorta di Guantanamo per richiedenti asilo, e ora gli stessi dem protestano perché Guantanamo non è ancora pronta. Ci vuole un certo talento, ma Elly ne ha vendere.

Angelo Bonelli, giacca grigia che ne esalta i lineamenti, arriva al cancello e viene immediatamente rimbalzato da due addetti con la pettorina gialla e gli occhiali da sole, per intenderci quelli che ci sono fuori dagli stadi. «Ma come, sono un parlamentare della Repubblica italiana, aprite!». «Se ne vadi, signore, se ne vadi» gli rispondono i giovanotti, ma non garantiamo sulla traduzione. Di sicuro scatta una disputa sulla giurisdizione della zona, «è italiana!», «no, albanese!», e il Bonelli va in ambasce, anche perché al seguito ha una giornalista di Repubblica, e che «Come sto andando?», chiede Fantozzi al Megadiretfigura. tore Galattico mentre alla cena della contessa Serbelloni Mazzanti-Viendalmare tenta di inforchettare un tordo che però finisce dall’altra parte del tavolo. «Male per dio, male!», gli risponde il Mega Direttore. Alla fine Fantozzi prende una decisione drastica, quella di mangiarsi il tordo intero. Filini, presentatosi con un frac tanto largo da sembrare un mutilato, si fa in vece scivolare il tordo nella manica. «L’ha già finito?», si stupisce la Serbelloni. «Sì, l’ho divorato».

 

 

DETERMINAZIONE - Torniamo al Bonelli. Stoicamente il deputato ambientalista tenta di far valere le proprie ragioni. Si pianta davanti al cancello, Angelo.

Non ne vuole sapere di girare i tacchi. L’ambasciatore! Ecco, l’ambasciatore, pensa il Bonelli, che si gioca l’ultima carta per entrare nella struttura vittorioso. In effetti è una grande pensata: l’ambasciatore arriva, anche se ci mette un po’, e fortuna per Angelo che il sole ancora non picchia forte, sebbene inizi a farsi sentire. Finalmente il Bonelli entra, fa la sua ispezione, ma è la stessa inviata di Repubblica – quotidiano che non ha propriamente a cuore il governo Meloni – è la stessa Repubblica, dicevamo, a scrivere sull’edizione online che «l’hotspot nel porto di Shengjin» in realtà è «a buon punto di realizzazione». Il direttore del porto, aggiunge il quotidiano, ha sottolineato però che non ci sono ancora i posti per dormire.

Ma è una mancanza colmabile in tempi brevi, progetto alla mano, anche perché i migranti staranno a Shengjin giusto il tempo dei primi soccorsi e delle identificazioni.

Poi però Repubblica torna a fare Repubblica, e ci stavamo allarmando. Scrive «dunque niente migranti in Albania per tutta l’estate, il bluff è confermato», però non si riferisce alla clamorosa smentita del premier Edi Rama che dopo aver letto su Repubblica il titolo «Rama scarica Meloni: “Il centro per migranti sarà un flop”» ha pubblicato un messaggio -social per dire che non ha concesso alcuna intervista e che non ha mai detto frasi tipo «ci vorrebbe D’Alema», «in cui non mi ri conosco per niente». Ah, Rama è presidente del partito socialista, lo ricordiamo, non una camicia nera.

 

 

MOMENTI DI GLORIA - Che giornatacce, per Bonelli. Domenica aveva accu sato la premier di aver speso «decine di migliaia di euro» per uno spot su La7 che in realtà non è costato niente, perché si tratta di uno spazio elettorale concesso gratuitamente e di cui ha usufruito lo stesso Angelo. Il quale ieri si è beccato pure l’esposto del senatore leghista Antonino Germanà «per la disinformazione e la campagna di falsità sul ponte di Messina, che è legge dello Stato, si farà», ha sottolineato il senatore siculo, «e il progetto definitivo è stato approvato il 15 febbraio 2024. Ho incaricato l’avvocato di depositare una circostanziata denuncia», ha tuonato Germanà. Bonelli non fa coppia con Filini ma con Fratoianni. Strappano comunque risate. Chissà se per riammettere Soumahoro nel partito – l’Alleanza Verdi Sinistra – lo obbligheranno a sorbirsi la Corrazzata Potëmkin.

Il Mega Direttore Galattico, per reintegrare Fantozzi, gli propone «di ricominciare dal gradino più basso della carriera»: «La assumiamo come parafulmine». Fantozzi accetta, ma è un’altra storia.

Intanto pare che Bonelli (ma si attendono conferme) per difendere l’ambiente si sia convinto ad andare in parlamento in autobus, prendendolo al volo, dal terrazzo, come lo sfortunatissimo ragioniere che però lo faceva per motivi diversi: «Sì Pina, saltando dal terrazzino. Guadagnerò almeno due minuti...».