Vicepremier

Nato, Salvini contro Stoltenberg: "Scuse o dimissioni, dall'Italia nessun mandato"

"Chi parla di nuove armi che vadano a colpire e uccidere altrove è un pericolo": Matteo Salvini ha commentato così le parole pronunciate di recente dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, a proposito dell'Ucraina. Intervenuto oggi a Cortona, nell'Aretino, per presentare il suo libro, "Controvento", il vicepremier ha spiegato: "Noi l'Ucraina l'abbiamo difesa fin dal primo istante mandando aiuti militari, economici, umanitari, accogliendo donne e bimbi in fuga dalla guerra. Ma pensare di mandare i nostri figli a morire in Ucraina o di usare le nostre armi per uccidere in Russia è una follia".

Una proposta del genere è stata fatta, qualche giorno fa, anche dal presidente francese Emmanuel Macron. E anche contro di lui si è mobilitata la Lega. "L'Italia - ha proseguito il leader del Carroccio - non è in guerra con nessuno, non voglio la terza guerra mondiale alle porte. O questo signore che parla a nome mio, visto che parla a nome della Nato, chiede scusa o questo signore si dimetta. Perché non puoi annunciare altre guerre e altri morti anche a nome del popolo italiano che non ti ha dato nessun mandato di andare a sparare in Russia".

Nelle scorse ore, Stoltenberg aveva detto: "All’Ucraina dovrebbe essere consentito di utilizzare missili occidentali contro la Russia continentale. Le nazioni occidentali dovrebbero porre fine al divieto imposto all’Ucraina di usare i propri missili per attaccare obiettivi all’interno della Russia continentale".