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Tagadà contro Salvini, lui replica: "Uomo incinto coi baffi, dico no. Cosa abbiamo fatto a La7?"

A Tagadà, su La7, Tiziana Panella e i suoi ospiti hanno preso di mira (come da tradizione) Matteo Salvini e la Lega. Questa volta il pretesto è uno dei manifesti elettorali del partito per le elezioni europee dell'8 e 9 giugno. "Uomini 'incinti' e follie woke? No, grazie. Sì a mamme e papà!", è la "card" social che il segretario Matteo Salvini ha condiviso sui propri profili, invitando gli elettoria votare per dire "meno Europa, più Italia".

La discussione è diventata ben presto una esibizione di disgusto e sdegno, tanto che Claudio Borghi, collegatosi subito dopo il dibattito, ha vivacemente protestato parlando di "insulti senza possibilità di replica". E poche ore dopo, anche lo stesso Salvini ha voluto commentare quanto accaduto in studio.

 

 


 

"C'è un limite: quando vedo un uomo incinto non riesco a essere felice. Posso avere il diritto di dire che un uomo incinto con barba e baffi non è il futuro che ho in testa per i miei figli? Ecco, senza passare per retrogrado, non è quello il progresso ma una forma di egoismo perché poi la paga il bambino. Occorre un po' di rispetto per i bambini e non solo per gli adulti", sono le parole del vicepremier e ministro a margine di un incontro a Pisa. "Ognuno può vivere la sua vita come vuole. Ho fatto il salva casa per semplificare la vita, figuriamoci se voglio entrare in camera da letto. Le voglio regolarizzare le camere da letto, ognuno può far l'amore con chi vuole e passa la sua vita con chi vuole". 

 

 

 

Quindi ha fatto un riferimento diretto alla trasmissione della Panella. "Non so che cosa abbiamo fatto a La7 visto che ogni giorno dalla mattina alla sera mandano in onda servizi e inchieste che dipingono Salvini o Vannacci come problemi per il Paese, per fortuna gli italiani ci conoscono".