Emergenza

Campi Flegrei, l'ipotesi: soldi a chi vuole andare via

"Mi sento di escludere il metodo sisma-bonus. Troveremo soluzioni alternative, adeguate, più celeri, non escludiamo neanche l'ipotesi di poter intervenire non soltanto sull'area del bradisismo". Lo ha detto Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile, nel corso della conferenza stampa dopo il vertice interministeriale sull'attività sismica nei Campi Flegrei.

"Stiamo anche cercando di capire se non sia anche utile la strada di sostenere il cittadino che volesse delocalizzare, che dice: 'Non vogliamo più stare qui'", ha fatto sapere Musumeci. Tradotto: aiuti economici a chi vuole abbandonare la zona che da mesi è vittima di scosse sempre più frequenti. L'ultima poche ore fa, di magnitudo 4.4. "È un'ipotesi che non mi sembra da sottovalutare, ci stiamo ragionando - ha aggiunto il ministro -, stasera abbiamo posto il tema al centro dell'agenda".

Musumeci ha in ogni caso confermato "l'intenzione del governo di impegnare risorse in quella zona cosiddetta rossa per le infrastrutture pubbliche, scuole, municipi, istituti carcerari, e infrastrutture viarie. Una parte delle risorse è già stata stanziata con il decreto legge 140, la rimanente, la più sostanziosa, verrà integrata dal governo. Lo stesso intendiamo fare per patrimonio privato. Vogliamo capire quante persone richiederanno di mettere in sicurezza la propria casa. È stata valutata una sorta di fascia di priorità: tutti gli edifici censiti nell'area ristretta sono 8mila, di cui il 50% è esposto al rischio. Di questo 50%, 1.250 case sarebbero a elevato rischio sismico, 2.750 a medio rischio".

"Quanto il governo potrà stanziare e con quali modalità per mitigare il rischio di chi ci abita, lo valuteremo soltanto quando si sarà completata l'operazione di ricognizione della vulnerabilità degli immobili. In base alla mole di lavoro da affrontare, si quantificheranno le risorse", ha concluso il ministro per la Protezione civile.