Il ministro

Guido Crosetto: "Se toghe inventano qualcosa per colpirmi, problema per democrazia"

"Oggi ho ricevuto moltissimi messaggi, privati, a commento di una mia intervista su La Stampa. Avevano un termine in comune: coraggio. La cosa non mi ha fatto alcun piacere, anzi mi ha preoccupato: se una banale manifestazione di libero pensiero viene considerata coraggio da tutti, allora significa che non siamo una democrazia compiuta. Coraggio è quello che ha portato le persone a schierarsi contro i regimi, non un ragionamento politico messo in campo da un Ministro". A scriverlo sui social è il ministro della Difesa Guido Crosetto.

"Quasi tutti i messaggi finivano con un invito a pensare a me, a fare attenzione - aggiunge - Due citavano anche i miei cari o familiari: guarda cosa hanno fatto alla famiglia di Renzi, mi ha scritto un ex magistrato. Io invece non mi sento coraggioso perché mi rifiuto di credere che ci siano gruppi di persone della magistratura che potrebbero raggiungere un livello così basso e, considerandomi un nemico da combattere solo perché esprimo idee ed invito a riflettere, provassero ad inventare qualcosa per farmi male".

Infine ha aggiunto: "Dico inventare perché purtroppo per loro sono fuori da anni dal potere e dalla politica, non mi sono presentato ad elezioni e quindi non ho nemmeno avuto bisogno di contributi regolari, perché ho guadagnato molto, da privato, sempre alla luce del sole e perché, per fortuna i Ministri hanno potere di indirizzo e controllo e non amministrano direttamente. Se ci fosse pertanto questo tentativo, il problema non sarebbe mio ma dell’Italia e della democrazia", ha concluso.