L'inchiesta

Liguria, Cozzani: "Pronto a dimettermi", cosa può cambiare

Cozzani non ha risposto al gip Paola Faggioni nell’interrogatorio di garanzia in tribunale a Genova, ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee. Lo ha riferito il suo legale Massimo Ceresa Gastaldo uscendo da palazzo e commentando così l'interrogatorio del capo di gabinetto di Giovanni Toti. Cozzani, capo di gabinetto del presidente della Regione, Giovanni Toti, ha negato gli addebiti e fatto sapere che si dimetterà e che quindi non ci sarebbero più le circostanze per giustificare la misura delle esigenze cautelari ai domiciliari. Come per Toti, anche il legale di Cozzani chiederà un interrogatorio nei prossimi giorni per il suo assistito.

"Cozzani ha negato gli addebiti, non è potuto entrare nel merito delle singole contestazioni, anche perchè in questa fase difendersi è ancora sostanzialmente impossibile: la conoscenza degli atti è avvenuta da troppo poco tempo per poterlo fare. Naturalmente c’è la massima disponibilità a farlo prossimamente", ha spiegato l’avvocato Ceresa Gastaldo. Sul fronte delle "esigenze cautelari, non sono attuali posto che non ricoprirà più la carica di capo di gabinetto" ha spiegato il legale.

"Nei prossimi giorni ci incontreremo con i pubblici ministeri perchè l’obiettivo è chiare nel più breve tempo possibile le contestazioni" ha aggiunto Ceresa Gastaldo. Intanto sull'inchiesta è intervenuto il ministro Raffaele Fitto che non ha ravvisato rischio ritardi sui lavori che riguardano il Pnrr: "Se si rischiano ritardi sul Pnrr per alcune opere in Liguria a causa dell’inchiesta? Anche questo è un dibattito stravagante. Le questioni di cui ci si occupa non hanno nulla a che fare con il Pnrr. Non c’è alcun intervento di cui si parla, ammesso che ci siano responsabilità, e sono tutte da accertare, che abbia a che fare col Pnrr".