Il ministro
Superbonus, Giorgetti: "Stop alle deroghe, questa valanga è come il Vajont"
Il Superbonus di Giuseppe Conte si avvia definitivamente sulla via del tramonto. La proposta avanzata da Banca d’Italia di fermare il Superbonus prima della scadenza "sarebbe stata gradita nel 2023, nel 2022 o nel 2021. Invece arriva nel 2024, quando il governo sta esattamente procedendo a fare questo", ha affermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a margine dei lavori in Senato sul decreto superbonus, rispondendo ad una domanda dei cronisti sull’ipotesi contenuta in una memoria depositata da Palazzo Koch. Poi Giorgetti ha aggiunto: "Il governo presenterà il suo emendamento, e se ne assume la responsabilità. Come avvenuto in passato, gli emendamenti parlamentari di ampliamento delle deroghe non saranno presi in considerazione".
E a questo punto il ministro del Tesoro ha analizzato cosa è successo finora: "Grazie agli antichi romani, che hanno insegnato al mondo il diritto, esistono i diritti acquisiti: chi ha cominciato il lavoro nel 2021 ha diritto di finirlo nel 2023 e presentare le fatture, cosa abbastanza banale che dovrebbe essere di facile intelligibilità per chiunque. Quando noi siamo intervenuti a porre una diga a questa cosa, la valanga era già partita". E ancora: "Com’è successo in Vajont, una volta arrivata giù la valanga ha prodotto disastri. Quando noi siamo arrivati al governo siamo stati avvisati e abbiamo fatto il possibile, ma purtroppo era già partita".
Infine commenta anche le trattative tra Ita e Lufthansa: "Sono fiducioso, altrimenti non farei questo mestiere. Abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare. Credo che il 99,9% degli italiani pensi questa sia una buona operazione, risolve definitivamente una situazione incresciosa pluriennale sulla compagnia aerea nazionale. Aspettiamo le decisioni dell’arbitro, spero che non sbagli, però talvolta accade".