La frustata
Gli aiuti economici alle famiglie non risolvono il problema denatalità
Parliamo ancora di denatalità, un allarme che ormai investe non solo l’Occidente ma tutti i paesi del mondo moderno, compresa Cina, Russia, India. Ne parliamo da un diverso punto di vista, cui ho accennato in alcuni pezzi precedenti, ma che oggi trova clamorosa conferma in alcuni studi compiuti nel mondo anglosassone: gli aiuti economici alle neo-mamme, alle coppie, alle famiglie sono doverosi ma non incidono sulla decisione di fare figli. L’aspetto economico è irrilevante, in quella decisione. I tassi di natalità rimangono più elevati in paesi più poveri. Perché? Perché sono fondamentali i fattori culturali. Il più importante sembra essere la fiducia nel futuro. La generazione dei venti-trentenni è convinta di vivere in un mondo infernale, in una civiltà ingiusta senza alcuna speranza di redenzione, e perché mai dovrebbe fare figli? Per consegnarli all’inferno?
Un altro fattore culturale- scrive John Burn Murdoch sul Financial Times- è il concetto iperprotettivo dei “diritti del nascituro”, che deve assorbire il massimo delle attenzioni e del tempo di entrambi i genitori, il massimo delle cure, degli investimenti in educazione, ma allora l’asticella diventa troppo alta. Un terzo fattore culturale, aggiungo io, è una concezione edonista della vita: senza figli le coppie hanno più soldi e più tempo a disposizione per loro stessi, sono convinti che la vita sia più facile e intensa, e recenti interviste a coppie sposate o conviventi hanno confermato chiaramente: «Preferiamo non avere figli».
Gli studi di Burn Murdoch testimoniano che nei 40 anni dal 1980 al 2020 l’insieme dei paesi ricchi e sviluppati ha triplicato, al netto dell’inflazione quindi in termini reali, gli aiuti pro-capite per la natalità: assegni familiari, asili nido gratuiti, permessi di maternità-paternità e altri sussidi pubblici. Ebbene, in questo stesso periodo il numero dei nati è calato drasticamente, in media da 1,85 a 1,53 per donna. E questo è avvenuto ovunque, in ciascuno dei molti e differenti paesi presi in esame. Un altro studio viene dagli USA e dice c’è nel 1993 il 61% degli americani riteneva importante avere dei figli per una vita appagante, oggi solo il 26% condivide questa affermazione.
Le paure legate all’eccesso di responsabilità come genitori sono ai primissimi posti tra le ragioni per non avere figli, i costi economici figurano solo al 14º posto. Analoga la situazione in Cina: il governo è passato a gran velocità dalla politica del figlio unico ad aiuti consistenti per chi fa figli, ma i risultati sono insignificanti. Cosa può incidere allora?
Oso dire un’educazione forte al senso della vita, al senso della responsabilità, che oggi manca.
È così? Ne parleremo.