Il caso
Chiara Colosimo, la lettera che inchioda Emiliano: "Vuol scegliere la data per venire all'Antimafia"
"Contrariamente a quanto afferma, Lei non è, in realtà, disponibile ad essere audito dalla Commissione parlamentare antimafia". Lo scrive la presidente della Commissione, Chiara Colosimo, in una lettera al presidente della Regione Puglia. Nel replicare alle lettere con cui Emiliano aveva comunicato di non poter essere sentito nelle date proposte dall’Antimafia, la presidente ricorda che la Commissione "procede alle indagini con gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria e volendo con le stesse modalità. Auspico quindi, confidando in un suo responsabile ripensamento - scrive Colosimo a Emiliano - che voglia rendere vana questa dannosa polemica per le istituzioni".
La presidente dell’Antimafia evidenzia che le lettere del presidente pugliese si discostano dalla "prassi consolidata" per concordare le date di audizione, e commenta: "Quindi prendo atto che semplicemente Lei intende scegliere la data della Sua audizione compatibilmente con le Sue esigenze politiche".
Intanto Emiliano oggi deve incassare anche le parole pesanti di Nichi Vendola: "Le parole adeguate non ci sono state, ci sono stati dei gesti inadeguati come il licenziamento tramite messaggino di un assessore che in questa giunta ha rappresentato un presidio di trasparenza, moralità, competenza e passione. Sono mancate le scuse verso i cittadini – rimarca -, non si può avere un atteggiamento micragnoso di fronte a un momento di crisi. Non si può dire io sono sereno il giorno dopo uno sconquasso di quelle proporzioni". Insomma ormai è anche guerra a sinistra di Emiliano.
Leggi anche: Emiliano, scintille con la commissione antimafia. Gasparri: "Sarà impegnato con la sorella del boss"