Risposta secca

Il generale Vannacci: "Io ineleggibile? Perché è una stupidaggine"

"Non ne so nulla e non è vero. Sono stupidaggini". Lo dice Roberto Vannacci, a margine della presentazione del suo libro a Napoli, in merito alla sua possibile ineleggibilità ventilata da Repubblica per aver esercitato le sue funzioni da militare nella circoscrizione in cui è candidato. "A me non risulta mi risulta che sia una norma applicabile alle elezioni amministrative, non alle Europee. È questo che mi risulta".

E il generale ha anche chiuso le polemiche sulle contestazioni arrivate a Napoli durante il suo intervento anche in vista del voto di giugno prossimo: "Purtroppo capita che nella democrazia nella quale viviamo, i locali che ospitano le mie presentazioni vengano addirittura minacciati. È successo a Verona, dove il proprietario ha dovuto desistere, è successo a Mantova dove hanno rinunciato ma la presentazione verrà spostata in un altro locale. Anche questa tecnica di cercare di censurare, di attribuire frasi che non sono quelle vere, si sta rivelando un’attività totalmente controversa e che suscita risultati opposti a quelli che si propone. Ringrazio i contestatori, che danno ulteriore lustro e importanza a questo evento. Invito queste persone a venire in questa sala e a rappresentarci i loro pensieri, le loro critiche, le loro idee. Non mi sono mai sottratto al confronto. Questo invito lo faccio sempre ma ha poco successo. E ringrazio le forze dell’ordine, che sono sempre presenti". Infine risponde a Luca Zaia che di fatto ha affermato di voler votare per un candidato veneto dunque scartando l'ipotesi di una preferenza per il generale: "Ce ne faremo una ragione, dopo il voto collaborerò con tutti".

Intanto il ministero della Difesa spiega come stanno le cose: "Relativamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa in merito alla ineleggibilità del Gen. Vannacci il Ministero della Difesa – effettuate le dovute verifiche con gli organi competenti precisa che l'art. 1485 del Codice dell'ordinamento Miilitare (COM), nel definire le cause di ineleggibilità al Parlamento rimanda al DPR 30 marzo 1957, n. 361. Il DPR in parola, tuttavia, disciplina le norme per la elezione alla Camera dei Deputati e specifica in particolare che non sono eleggibili ... "gli ufficiali generali, gli ammiragli e gli ufficiali superiori delle Forze Armate dello Stato, nella circoscrizione del loro comando territoriale". L'art. 1486 del COM poi, nel disciplinare le cause di ineleggibilità alla carica di consigliere regionale, specifica che "non sono eleggibili a consigliere regionale nel territorio nel quale esercitano il comando, gli ufficiali generali, gli ammiragli, e gli ufficiali superiori delle Forze armate". Il citato articolo, inoltre, specifica che "la causa di ineleggibilità non ha effetto se l'interessato cessa dalle funzioni per dimissioni, trasferimento, revoca dell'incarico o del comando, collocamento in aspettativa non retribuita, non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature". Tutto ciò premesso, fatta salva la competenza del Ministero dell'Interno in merito all'eleggibilità di un candidato (qualsiasi), il Ministero della Difesa non ritiene vi siano state violazioni del codice dell’ordinamento militare".