In ritardo
Giubileo a Roma, avviato solo il 26% dei cantieri. FdI contro Gualtieri
Roma, capitale della città Santa, rischia di fare una figura pessima epocale se non riuscirà a chiudere i cantieri promessi in vista del Giubileo che inizierà a gennaio 2025. Basta passeggiare per la città, neppure viverci, per rendersi conto che Roma è un cantiere a cielo aperto. Ma appena il 27% delle opere annunciate (e finanziate latamente) sono state portate a termine. E i restanti 8 mesi di calendario non fanno ben sperare. Già tanti progetti sono stati cancellati.
Martedì scorso proprio il commissario straordinario, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, alla 13esima riunione della cabina di regia convocata a Palazzo Chigi dal sottosegretario Alfredo Mantovano, ha dovuto mettere in colonna i numeri dei ritardi. Solo il 27% gli interventi sono al momento conclusi (+2) o in corso (57) sui 218 previsti dall’ultima rimodulazione, al netto di 13 di cui è stata chiesta la cancellazione dal programma. In gioco restano le stesse somme: 2,9 miliardi, a cui si aggiungono i 500 milioni della misura Pnrr Caput Mundi che, con la rimodulazione del Piano negoziata con la Commissione Ue, si è vista accordare uno sconto per il 2024. È stato infatti dimezzato da 200 a 100 il numero di siti archeologici e culturali da riqualificare almeno al 50% entro fine anno.
"Siamo molto preoccupati dallo stato degli interventi legati al Giubileo - attaccano in una nota Giovanni Quarzo, Rachele Mussolini, Federico Rocca, Maria Cristina Masi, Stefano Erbaggi e Francesca Barbato, consiglieri di Fratelli di Italia in assemblea capitolina -. Più del 60% delle opere sono ancora in fase di progettazione e i cantieri avviati sono solo il 26% del totale. Nonostante i poteri commissariali conferiti al sindaco dal governo e l'enorme quantità di risorse a disposizione di Roma Capitale, le opere del Giubileo rischiano di essere l'ennesimo flop di questa amministrazione".