Per picchiare i neonazisti?
Christian Raimo, arriva la candidatura con AVS: "Insegno ai mie allievi a picchiare"
"C'è una piccola notizia. Sono candidato alle elezioni europee con Alleanza Verdi Sinistra". Così inizia il lungo post con cui Christian Raimo, docente e volto tv di La7, ha annunciato la sua candidatura al Parlamento Europeo con Bonelli e Fratoianni. Fondamentale per la sua scelta, come racconta lui stesso, la discesa in campo di Ilaria Salis: "Grazie a chi me l'ha proposto. Mi sono deciso in questi giorni, anche dopo la candidatura di Ilaria Salis. È evidente che ci sono due idee di Europa in gioco alle prossime elezioni: una antifascista, l'altra l'incubo che stiamo già vivendo".
Raimo era entrato al centro della polemica nelle scorse settimane quando, parlando proprio del caso Salis, aveva sostenuto di insegnare ai suoi studenti a picchiare i neonazisti: "Qui c'è un'antifascista, una collega perché insegna, che a un certo punto è andata in Europa, cioè a casa nostra, a picchiare dei neonazisti. Allora cosa bisogna fare con dei neonazisti? Per me bisogna picchiarli. Io insegno ai miei studenti che la democrazia è arrivata dal fatto che a un certo punto c'è stata un'opposizione seria di fronte al nazismo".
Il professore era già stato assessore alla cultura del Municipio III di Roma, per poi tornare all'attività accademica. Ora la scelta di candidarsi di nuovo: "Mi rendo conto però - è sotto gli occhi di tutti - che i tempi si stanno guastando molto e molto velocemente- aggiunge- e che questo lavoro culturale, intellettuale, pedagogico non basta più, per un semplice motivo. I nuovi fascismi planetari hanno un nemico: il lavoro democratico, degli operai, delle giornaliste, delle docenti, dei lavoratori della logistica, della ristorazione, dello spettacolo, della grande distribuzione, degli educatori, delle ricercatrici. È attaccata la libertà di manifestare, quella di espressione, la libertà di sciopero, quella di stampa, quella di insegnamento. In Europa e in Italia sono attaccati i diritti collettivi che sono l'esito di lotte delle nostre madri, dei fratelli maggiori, dei partigiani".