Occhio al caffè
Capezzone, "Scurati il martire e il suo secondo trombone"
Due questioni dominano i giornali: Antonio Scurati ed Elly Schlein. "S-S, per carità...", ironizza Daniele Capezzone nella sua rubrica "Occhio al caffè", la rassegna politicamente scorrettissima di Libero.
"Scurati è andato alla festa di Repubblica, portato in processione come la Madonna Pellegrina. Legge la sua mappazza, standing ovation. Ma soprattutto fa la faccia del martire. Ce l'ha con Libero, 'mi hanno chiamato uomo di M.', ma non è un insulto. 'M' è la fortunata trilogia che gli ha fatto vendere tanti libri. Repubblica dedica le prime sette pagine, sette!, a questa vicenda, più l'editoriale di Mauro. E poi ci sono i martiri di serie B, Roberto Saviano che dice 'anche io sono stato censurato', non ci sta a fare il secondo violino, anzi il secondo trombone, e sgomita per stare in primo piano".
Quindi la tragicommedia Pd: "Più che una direzione, è stato un rave-party. Schlein ha annunciato che sarà capolista in due circoscrizioni, al Centro, cioè Roma, e nelle Isole. Poi ha calato il jolly, o meglio lo ha fatto calare a Bonaccini premiato come capolista nel Nord Est. La segretaria vuole mettere il suo nome nel simbolo del partito per le Europee. Si strappano tutti i capelli, dalla Serracchiani a Cuperlo. Alla fine hanno dato mandato alla Schlein di decidere, lo sapremo oggi alle 16. Intanto però Romano Prodi la fulmina e ricorda di aver sconsigliato ai leader di candidarsi alle Europee se non hanno intenzione di andare effettivamente a Bruxelles".
"Repubblica, impegnata a lucidare la statua in bronzo di Scurati nelle prime sette pagine, la questione Schlein la tiene un po' in secondo piano. Mentre la Stampa la drammatizza con due commenti preoccupati della Cuzzocrea e di De Angelis". Ad aggravar e la situazione, scherza Capezzone, "ci sono questi due candidati esterni del Pd che purtroppo parlano, Cecilia Strada sul Corriere della Sera e Marco Tarquinio sul Quotidiano nazionale". C'è la possibilità, insomma, che gli elettori leggano le loro fondamentali dichiarazioni.