Ritorno al passato
Bonaccini alle Europee, "il nome del candidato Pd in Emilia Romagna": svolta rossa
La candidatura di Stefano Bonaccini alle Europee genererà un effetto domino nel Pd in Emilia Romagna, e non solo.
Se il presidente dem verrà eletto, quasi certo vista la sua posizione da capolista, sarà altrettanto quasi certo il ritorno alle urne anticipato. Il mandato di Bonaccini infatti scade nel gennaio del 2025, ma secondo il Messaggero tra gli addetti ai lavori circolerebbe già la data del possibile voto regionale il 24 novembre. Una manciata di mesi, dunque, per trovare il degno sostituto di un governatore che ha guidato l'Emilia Romagna per due mandati, tra i boati di una roccaforte rossa sempre più scricchiolante. La prima elezione nel 2014 era avvenuta con un dato di astensione record, segno che gli affezionati elettori dem non erano più così affezionati. La seconda, invece, con il brivido e solo grazie all'aiutino delle sardine in piazza, soccorso decisivo nello sconfiggere la candidata leghista Borgonzoni.
In più, ora, a pesare potrebbe essere la macchia dell'alluvione dello scorso maggio. Non per i danni in sé, ma per quanto non fatto in precedenza nella manutenzione di uno dei cuori agricoli e industriali italiani.
Se come danno quasi tutti per scontato Bonaccini si dimetterà dopo le europee, spiega il quotidiano romano, si procederà "con la reggenza della vicepresidente e assessora alla Protezione civile Irene Priolo, come da statuto". Per il prossimo candidato governatore, invece, si parla di una sfida a tre: il sindaco di Ravenna Michele De Pascale, quello di Cesena Enzo Lattuca e il favorito, Vincenzo Colla, assessore regionale per lo Sviluppo economico. Uomo di apparato, 62 anni, ex numero uno della Cgil regionale per due mandati, vicesegretario generale del sindacato confederale dal 2019. Contro di lui, il centrodestra potrebbe puntare sull'uomo forse più rappresentativo di Fratelli d'Italia in Emilia Romagna, il viceministro ai Trasporti (e bolognese) Galeazzo Bignami. Sul tavolo, suggerisce il Messaggero, anche la 64enne Elena Ugolini, già sottosegretaria alla Scuola nel governo Monti.