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Scurati a Che sarà, "antifascista con il tariffario". FdI sfida la sinistra: "Fate una colletta"

"L'antifascista con il tariffario". Da Fratelli d'Italia piovono commenti al veleno su Antonio Scurati, lo scrittore e intellettuale di sinistra su cui le opposizioni hanno imbastito una nuova operazione anti-governo. Il motivo è semplice: la sua partecipazione allo show Che sarà di Rai 3, il programma condotto da Serena Bortone, in programma questa sera è saltata all'ultimo momento. "Per motivi economici", ha fatto sapere Paolo Corsini, direttore dell'Approfondimento Rai. No, "è censura" secondo Pd e Movimento 5 Stelle.

La verità, è che la Rai sta continuando a tenere aperte le porte del programma all'autore di M Il figlio del secolo, besteseller di Scurati su Benito Mussolini, e che l'ospitata (un monologo sul 25 Aprile, prendendo come spunto l'assassinio fascista di Giacomo Matteotti) finora non è andata in porto solo perché quanto chiesto dallo scrittore era superiore al preventivato. Si parla di 2.000 euro per un intervento di un minuto. In ogni caso, la premier Giorgia Meloni ha stroncato la polemica pubblicando sul proprio profilo Facebook il testo che Scurati avrebbe dovuto leggere in tv.

 

 

 

"Ormai non si contano più le fake news della sinistra. Dopo quella sulla par condicio ecco arrivare quella su Scurati, a cui secondo i 'sinistri' sarebbe stato impedito di fare il suo monologo per il 25 aprile in Rai. Con il passare delle ore però emerge più chiaramente la verità, e cioè che si sarebbe trattato in tutto di un minuto, ma soprattutto dietro un lauto compenso di quasi 2mila euro. Insomma, alla faccia dei valori, ormai fare l'antifascista è diventata una professione. E a quanto pare anche con un tariffario ben preciso", attacca il senatore di FdI Paolo Marcheschi, capogruppo in Commissione Cultura. 

 

 

 

Gli fa il paio il senatore Salvatore Sallemi, suo compagno di partito nonché vicepresidente del gruppo a Palazzo Madama. "Se non fosse tutto vero ci sarebbe da ridere. La sinistra, e i suoi presunti intellettuali, che hanno occupato e utilizzato la Rai per farne il proprio megafono, non perdono occasione per accusare il governo e il centrodestra di deriva liberticida. L'ultima è Antonio Scurati che chiedeva 2mila euro per leggere il suo monologo di un minuto sul 25 aprile in una trasmissione Rai. Alla fine non se ne è fatto nulla, ma per la sinistra e l'opposizione tutto questo è censura. Insomma, qui non c'entra nulla il valore dell'antifascismo quanto piuttosto un mancato accordo economico. Piuttosto che gridare, perché la sinistra non organizza una colletta per Scurati? Sono sicuro che stavolta non ci saranno problemi per il monologo".