Il caso Che sarà

Antonio Scurati a Che sarà, Fratelli d'Italia: "2mila euro per un minuto, è vero?"

"Corrisponde al vero che per leggere un monologo di circa un minuto sul 25 aprile la Rai avrebbe dovuto pagare circa 2mila euro?". Fratelli d'Italia all'attacco sul caso di Antonio Scurati, lo scrittore e intellettuale la cui partecipazione a Che sarà, il programma di Rai 3 del sabato sera condotto da Serena Bortone, è saltata all'ultimo minuto. 

L'autore del romanzo best seller M Il figlio del secolo sulla figura di Benito Mussolini sarebbe dovuto intervenire questa sera. Le opposizioni hanno subito parlato di "censura", gridando allo scandalo. Una ricostruzione smentita da Paolo Corsini, direttore dell'Approfondimento Rai: "La partecipazione dello scrittore Antonio Scurati alla trasmissione Che sarà condotta da Serena Bortone, non è mai stata messa in discussione, come dimostrano i comunicati stampa e gli elenchi ospiti a uso interno. Credo sia opportuno non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti". "Al di là di queste mere questioni burocratiche, la possibilità per Scurati di venire in trasmissione non è mai stata messa in discussione. Nessuna censura". Insomma, lascia intendere Corsini, Scurati potrebbe sempre partecipare questa sera qualora si trovasse l'intesa economica. 

 

 

 

Su questo punto, dunque, interviene Fratelli d'Italia: "Pretendiamo che sia fatta chiarezza e per questo chiederemo l'audizione dei vertici dell'Azienda nella Commissione di Vigilanza. Si deve accertare, infatti, se corrisponde al vero che per leggere un monologo di circa un minuto sul 25 aprile la Rai avrebbe dovuto pagare circa 2mila euro. Riteniamo che sia importante accertare se la mancata messa in onda sia da addebitare a una scelta editoriale o piuttosto economica. Chiarezza che consideriamo fondamentale, alla luce delle continue fake news messe in circolazione dalla sinistra riguardo il Servizio Pubblico". 

 

 

 

Quasi contemporaneamente, Repubblica condivide sul proprio sito lo screenshot di un documento interno della stessa Rai nel quale si precisa che la partecipazione di Scurati "in qualità di autore di testi creativi", è stata "annullata per motivi editoriali". Da viale Mazzini, sottolineano altresì che quella dicitura, "motivi editoriali", viene utilizzata nei documenti come formula "standard" valida per un ampio spettro di situazioni. Nel frattempo, però, a sinistra gridano al "regime", alla "censura" e allo "spettro del fascismo" che "infesta la nostra democrazia".