Il sistema
Puglia, voto di scambio: "Pronti a commettere delitti anche alle Europee di giugno"
Giorno dopo giorno, ora dopo ora, lo scandalo-voto di scambio in Puglia si allarga. E cresce l'imbarazzo nel Pd. La compravendita dei voti svelata dall'inchiesta della magistratura barese, si apprende, verosimilmente poteva essere messa in atto anche in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali, le comunali di Bari e le elezioni Europee che si terranno il prossimo giugno.
Secondo quanto emerge dalle carte dell'inchiesta, infatti, l'ipotesi sarebbe non trascurabile, questo perché il gruppo era rodato e ben organizzato. Il pericolo di recidiva della condotta illecita è valorizzato dal gip che cita un'informativa recente dei carabinieri, datata 13 marzo 2024. L'informativa è allegata agli atti dell'indagine che giovedì ha portato all'esecuzione di dieci misure cautelari (otto arresti e due divieti di dimora) per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale per le amministrative di Grumo Appula e Triggiano e del Consiglio regionale pugliese. Al centro dell'inchiesta Anita Maurodinoia, ex assessore ai Trasporti nella giunta regionale di Michele Emiliano, la quale si è subito dimessa dopo la notizia dell'inchiesta, lasciando contestualmente anche tutti gli inacrichi che ricopriva nel Pd.
Gli accertamenti sono ovviamente ancora in corso. E sul gruppo criminale punta i riflettori il gip Paola Desantis: il tutto nel provvedimento cautelare nel quale mette nero su bianco che "sussiste evidentemente anche il requisito dell'attualità del pericolo di recidiva inteso quale occasione prossima favorevole alla commissione di nuovi delitti" tenuto conto "anche di quanto evidenziato nell'informativa in data 13.3.2024 e nei relativi allegati". Insomma, un sistema profondo, radicato. E che avrebbe potuto colpire anche alle imminenti elezioni.