Sulla sfiducia a Salvini

Tagadà, Riccardo Molinari: "Russia Unita? Lega con Kiev fin dall'inizio"

"La mozione di sfiducia a Salvini ha messo in evidenza le spaccature che ci sono su temi fondamentali, come la politica internazionale, nel centrosinistra. Lo diceva addirittura Faraone che è capogruppo di Italia Viva" a dirlo è il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, intervenuto a Tagadà su La7. La mozione era stata presentata da Azione, e sottoscritta da tutta la sinistra, per contestare l'accordo fra il partito di Salvini e Russia Unita, il movimento del Presidente russo Vladimir Putin.

Un accusa, quella di essere filorussi, che ai leghisti proprio non va giù: "Non si può accusare Salvini di essere filoputiniano nel momento in cui, solo a gennaio il Pd non ha votato la risoluzione del centrodestra sull'invio di armi a Kiev per non scontentare i 5 Stelle alla vigilia delle elezioni in Sardegna col campo largo. La Lega ha fatto parte dei governi Draghi e Meloni che sono i due che hanno aiutato l'Ucraina a esistere, hanno tagliato completamente la dipendenza energetica dalla Russia" ha continuato Molinari. 

 

 

In merito all'accordo del 2017, il deputato del carroccio sottolinea: "Nel 2017 la Lega aveva assunto una posizione, seguita dalle stesse Istituzioni Europee, che riteneva le sanzioni economiche inferte alla Russia, dopo l'occupazione della Crimea del 2014, dannose per il continente". Un patto, qello fra i due partiti, che ha perso valore nel momento dell'attacco a Kiev: "È evidente che dopo la dichiarazione di guerra all'Ucraina, con tutto l'Occidente - Lega compresa - schierato al fianco dell'Ucraina, sono venute meno le precondizioni di quell'accordo. Nella premessa viene infatti detto che l'accordo si basa sulla cooperazione fra Paesi, tra Italia e Russia. Se non c'è più la cooperazione non c'è più l'accordo".