Bocciata la sfiducia
Sfiducia Santanchè, Rampelli: "Due assist e due gol, sinistra esilarante"
"Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente". Fabio Rampelli cita Mao Zedong per commentare la disfatta dell'opposizione nelle due mozioni di sfiducia nei confronti del vicepremier Matteo Salvini e della ministra Daniela Santanché, entrambe bocciate dall'Aula di Montecitorio. "Scopriamo da taluni esilaranti interventi dell'opposizione che la magistratura dovrebbe essere autonoma dalla politica, giusto, lo stabilisce chiaramente l'art. 104 della Costituzione, ma", fa notare vicepresidente della Camera dei deputati, "secondo le stesse persone il Parlamento dovrebbe far dimettere un ministro che ha solo un'indagine in corso, né un rinvio a giudizio né tantomeno una condanna. Quindi decidendo di non essere autonomo rispetto alla magistratura". Poi la citazione del motto di Mao Zedong e la considerazione che oggi c'è stato "il secondo assist della sinistra, il secondo goal del centrodestra sulla mozione di sfiducia al Ministro Santanchè". "Ovviamente", ha concluso Rampelli, "largamente bocciata".
Se Rampelli usa la metafora calcistica per commentare la debacle dell'opposizione, Tullio Ferrante, deputato di Forza Italia e sottosegretario di Stato al Mit, parla di boomerang. "Non riuscendo ad attuare un’opposizione costruttiva, Pd e M5S hanno presentato mozioni chiaramente strumentali che mettono in luce solo le loro difficoltà", puntualizza l'azzurro ricordando che "le contestazioni sollevate nei confronti del ministro Salvini sono pretestuose e lo dimostrano i fatti: il Governo è europeista e atlantista, a differenza di chi solleva distinguo sul sostegno all’Ucraina". "Contro il ministro Santanchè", tuona Ferrante "sono state poi mosse accuse preventive, frutto del solito giustizialismo a intermittenza che è stato respinto con perdite dall’Aula". Per Ferrante "a uscire indebolita è proprio la sinistra, che ha reso ancora una volta evidenti tutte le proprie contraddizioni confermandosi un cartello elettorale pieno di divisioni interne e privo di coerenza politica”.