In Aula
Santanchè, la sinistra si schianta: sfiducia respinta. Doppio suicidio politico in poche ore
Respinta la mozione di sfiducia contro la ministra del Turismo Daniela Santanchè: nell'Aula della Camera sono stati 213 i no e 121 i sì. Contrari alla sfiducia anche i parlamentari di Italia Viva. Insomma, non solo la sinistra si va ancora a schiantare, ma rispetto al voto della vigilia su Salvini perde addirittura pezzi e voti: contro il leghista, infatti, erano 129 i voti a favore della sfiducia. Insomma, una Caporetto per i progressisti.
La mozione a prima firma Silvestri del Movimento 5 Stelle chiedeva le dimissioni del ministro sottolineando come "la situazione soggettiva del Ministro del turismo, alla luce dei fatti emersi, risulterebbe sempre più incompatibile con la delicatezza degli incarichi ricoperti, non potendo l'Italia proseguire ad avere un Governo i cui membri espongano il sistema Paese a situazioni perniciose derivanti dalla commistione di interessi pubblici e privati".
Inoltre, si leggeva nel testo, "è imprescindibile che il nostro Paese e le sue istituzioni siano salvaguardate, nel loro prestigio e nella loro dignità, anche attraverso il doveroso principio di 'onorabilità' per coloro a cui sono affidate funzioni pubbliche. Ne consegue la responsabilità politica anche del Presidente del Consiglio dei ministri, che, ai sensi dell'articolo 95 della Costituzione, dirige la politica generale del Governo".
A votare a favore tutto il centrosinistra, dunque M5s, Pd, Avs e anche Azione di Carlo Calenda. Quella di oggi, però, è la seconda sconfitta per l'opposizione, che anche ieri non è riuscita a sfiduciare il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini. In quest'ultimo caso, le dimissioni venivano chieste per presunti rapporti opachi con la Russia, nel dettaglio col partito Russia Unita. La sfiducia è stata respinta con 129 voti a favore e 211 voti contrari.