Arieccolo

Fabrizio Barca, sparate contro Meloni: "Italietta, rischio nuovo cesarismo"

"La tentazione è di mettere tutto nelle mani di qualcuno. Un nuovo cesarismo". Ex ministro per la Coesione territoriale durante il governo Monti, oggi Fabrizio Barca ha lasciato il Pd ma non la retorica tanto cara al partito di Elly Schlein e alla sinistra in generale. È appena uscito il suo nuovo libro, scritto con la comunità del Forum Disuguaglianze e Diversità di cui è co-coordinatore, dal titolo Quale Europa. Uno scritto che verrà presentato nel corso di 80 tappe su tutto il territorio nazionale, quasi come una campagna elettorale parallela a quella per le europee.

Il mantra, neanche a dirlo, con un Italia che ha svoltato a destra e un'Europa che potrebbe seguire le orme del nostro Paese, è quello della minaccia autoritaria: "L'alternativa al riformismo radicale è l'autoritarismo: la via di mezzo alla Von der Leyen non funziona. Quando la democrazia non riesce a rispondere alle paure della gente, la tentazione è di mettere tutto nelle mani di qualcuno. Un nuovo cesarismo".

 

 

Se in Ue non va bene neppure la Von der Layen, figurarsi la riforma del premierato portata avanti da Giorgia Meloni: "È la quintessenza (del cesarismo, ndr.), con un sottile disegno che lo lega all'Autonomia differenziata. Non è vero che è uno scambio, è qualcosa di più: io do più poteri al premier, con lo slogan "riduciamo le tasse". A erogare i servizi ci pensano invece le Regioni. Così, quando collasserà il Sistema sanitario nazionale, la colpa sarà delle Regioni. È l'indebolimento del sistema di welfare universalistico attraverso la deresponsabilizzazione dello Stato nazionale". 

A non essere morbido non è solo il giudizio sulla riforma della costituzione, ma ovviamente sull'operato generale dell'esecutivo del premier di Fratelli d'Italia: "Ha riportato la politica al vertice dell'esecutivo e lo fa con abilità tattica. Ma non vedo uno straccio di strategia, l'Italia che emerge da quest'esecutivo è un'Italietta, con una frammentazione corporativa dei fondi, priva di visione per il futuro. Conduce il Paese a essere meschinello".  Meloni bocciata, Schlein invece "interessante". Il problema del Pd rimangono però le correnti: "Il Forum che rappresento ha scritto che la sua elezione ha aperto una stagione interessante. E continua a pensarlo. Ma non basta cambiare leader, se il partito continua a ragionare per cooptazione e diritto di essere candidati".