Neo-governatrice
Alessandra Todde, colpo di spugna su Solinas: "Ritirare e modificare"
"Alcune saranno da ritirare, altre da modificare". Alessandra Todde in missione "tabula rasa". La neo-governatrice della Sardegna sostenuta dal Movimento 5 Stelle (il suo partito) e dal Pd ha già annunciato le mani di forbice sulle delibere fatte approvare dal suo predecessore di centrodestra Christian Solinas, leader del Partito sardo d'azione. Misure, sottolinea la Todde, che "purtroppo hanno già determinato degli effetti e dovremo capire come gestirle".
Il primo passo del nuovo governo di centrosinistra sarà dunque all'insegna di un colpo di spugna sul passato recentissimo dell'isola. Intervistata da Giuseppe Meloni su L’Unione Sarda, la grillina fissa i punti del suo programma. "Non vedo l’ora che sia il 9 aprile", giorno che "segnerà il passaggio alla dimensione dell’operatività, che mi è più congeniale".
Le elezioni si sono svolte il 25 febbraio ma ci è voluto un mese per fissare il risultato definitivo, tra voci di possibile riconteggio da parte dello sfidante sconfitto, il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, e incredibili ritardi nello scrutinio, terminato addirittura in Tribunale. Una telenovela dai risvolti tragicomici che finora ha messo in ombra un fatto politico assai significativo: il fatto che dopo 40 giorni dem e 5 stelle non abbiano ancora trovato la quadra su incarichi e poltrone.
"Siamo a buon punto, resta qualcosa da limare ma il 9 aprile sarà al completo - assicura la Todde riguardo alla giunta e agli assessori -. I sardi non capirebbero uno slittamento". Considerando anche il fatto che, sulla carta, il campo largo aveva avuto anche la campagna elettorale per riflettere sulla squadra di governo da presentare in caso di vittoria.
Di sicuro, queste le priorità della governatrice, ci sarà "una adeguata rappresentanza femminile" anche se "stiamo privilegiando le competenze". Il primo provvedimento sarà un "segnale forte sui temi sanitari, tutti quelli che ho incontrato mi hanno parlato in prima battuta di questo". Occhio però a una possibile, prima buccia di banana: ci sarà "subito una moratoria sui nuovi impianti" per fermare "l’assalto" dell'eolico. "Il Governo può dirci gli obiettivi da raggiungere, ma non dove mettere gli impianti". Un tema, quello delle politiche green, che potrebbe regalare più di un attrito con l'alleato democratico.