Detenuta in Ungheria
Ilaria Salis eletta col Pd alle Europee? Ecco cosa potrebbe accadere
Mentre impazza la voce di una candidatura di Ilaria Salis alle elezioni europee con il Pd proprio nel giorno del no ai domiciliari e delle catene al processo, ci si chiede se sia una buona idea e che cosa potrebbe succedere.
In Italia la proposta ha scatenato un coro di no a sinistra: "Non vedo la necessità di candidare Ilaria Salis. Faremmo un danno a lei se ne parlassimo in questi termini, perché deve avere la possibilità di difendersi", commenta Marco Pellegrini, capogruppo per il M5S in Commissione Difesa. Candidare Salis alle elezioni Europee sarebbe "sbagliato", sostiene il leader di Azione, Carlo Calenda: "Salis ha tutto il diritto di avere condizioni umane di detenzione e un processo giusto" ma "non credo abbia l’esperienza per fare la parlamentare europea. Le candidature si devo fare sulla base di competenza e autorevolezza".
E ora La Stampa ipotizza, anche in base ad alcuni precedenti, cosa potrebbe succedere se davvero Ilaria Salis venisse candidata. "Il giornalista Enzo Tortora fu candidato al Parlamento europeo dal partito radicale nel marzo 1984" quando era ai domiciliari. "Il 14 giugno fu eletto deputato al Parlamento europeo, insieme a Marco Pannella e Emma Bonino, con oltre mezzo milione di preferenze; ottenne il decreto di scarcerazione e lasciò gli arresti domiciliari. La procura di Napoli chiese al Parlamento europeo l'autorizzazione sia al processo sia all'arresto. Nonostante l'elezione garantisse a Tortora l'immunità parlamentare, fu lui stesso a chiedere l'autorizzazione a procedere, che venne concessa, mentre fu negata da Strasburgo l'autorizzazione all'arresto", si ricorda nell'articolo. "L'anno precedente, i radicali avevano candidato al Parlamento nazionale l'ideologo di Autonomia operaia, il professore universitario Toni Negri. Arrestato nel 1979 nell'ambito di una maxi-inchiesta sul terrorismo condotta dalla procura di Padova, e ancora in regime di carcerazione preventiva, a differenza di Tortora non mise mai piede alla Camera e approfittò dell'immunità parlamentare per fuggire in Francia".
Ma "cosa potrebbe succedere se fosse eletta?". Questa "è una domanda a cui è difficile rispondere con esattezza perché le variabili sono molte, legate soprattutto alla eventuale reazione della giustizia ungherese. Un caso simile riguardò Oriol Junqueras Vies, ex vicepresidente del Governo autonomo della Catalogna, arrestato in Spagna dopo il referendum secessionista del 2017. Eletto in Europa nel 2019, la Cassazione spagnola gli negò il permesso di uscire dal carcere per prendere possesso del seggio. Junqueras ha fatto tre ricorsi alla giustizia europea, ma sono ancora pendenti e il suo seggio è rimasto vacante per tutta la durata della legislatura".