Rassegna scorrettissima
Capezzone, "Schlein candidata alle Europee? Cos'è successo davvero"
Sono soprattutto quattro i temi di "Occhio al caffè", la rassegna politicamente scorrettissima di Libero di oggi. Si parte con la riunione del Consiglio dei ministri di ieri con due provvedimenti varati. Il test psicoattitudinale per i magistrati: "A un certo punto della giornata era sembrato che il governo volesse attenuare la cosa e rinviare tutto a una leggina-cornice, invece no, anche se tutto partirà nel 2026 - sottolinea Daniele Capezzone -. Resta comunque l'opposizione scatenata e selvaggia dei magistrati".
L'altra decisione, "indubbiamente pressata dai problemi sui conti pubblici", è assai delicata ed è lo stop a qualunque tipo di cessione del credito. "Una vera e propria mannaia sugli incentivi-casa. In questo senso è saggio, lo fa il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, interrogarsi sulla esigenza che speriamo sia stata considerata di norme-ponte, norme transitorie a tutela di chi si trovi tuttora in mezzo al guado".
Liste per le Europee di giugno. "Alcuni perfidi d'Europa hanno chiamato la lista Bonino-Renzi Stati Uniti d'Arabia, con Calenda che dice no. Nel Pd, pare che la direzione abbia chiesto a Elly Schlein di candidarsi e lei ancora nicchia, dicendo di doverci pensare. In realtà Corriere e Repubblica spiegano che la richiesta unanime Schlein non l'abbia ricevuta. Cono riusciti a litigare anche su questo". In ogni caso, prosegue Capezzone, "le liste rischiano di essere un Sudoku. Schlein sarebbe la numero 3 in tutte le circoscrizioni tranne nelle Isole, dove sarebbe capolista".
Studenti: "Sale il livello di prepotenza e anche di violenza, Bernini ha sentito il capo della Polizia ma ci sono almeno un paio di giornali, il Fatto e la Stampa, che fanno il tifo scoperto per i collettivi". E poi c'è la Russia, con la narrazione di Mosca aggravata rispetto all'attentato di venerdì sera. L'accusa è stata rilanciata non solo verso l'Ucraina, ma anche verso Regno Unito e Stati Uniti. "La cosa è stata affidata non al solito pagliaccio Medvedev - sottolinea Capezzone - ma al 'gemello' di Putin, Patrushev. Questo fa capire che la Russia abbia davvero intenzione di dare vita a una rappresaglia".