Leader dem

Immigrazione, Elly Schlein contro Meloni: "Una resa con cui tradisce l'Italia"

Un'altra giornata di battaglia in Parlamento: oggi, mercoledì 20 marzo, Giorgia Meloni è alla Camera per riferire alla vigilia del Consiglio Ue. Il premier ha picchiato duro contro Giuseppe Conte e il Pd, un duello aspro, bagarre in aula. Dunque a stretto giro gli interventi dei leader: prima il grillino, che si è scatenato in un'intemerata contro il presidente del Consiglio. Dunque Elly Schlein, nel cui mirino ci sono le trattative con l'Egitto sul tema dell'immigrazione, trattative alle quali prenderà parte anche Ursula von der Leyen.

"A von der Leyen chieda una operazione di ricerca e soccorso in mare. Agli alleati nazionalisti dica che non si possono volere solo i benefici senza condividere le responsabilità", attacca Schlein riferendosi a Meloni. "Aver rinunciato a lottare per il principio che chi entra in Italia entra in Europa e non può esser bloccato in Italia, presidente, non è una sua conquista. È una resa che tradisce anche l'interesse dell'Italia", la spara la leader Pd. "La verità che incontrano le persone in difficoltà in questo Paese - riprende - e quello che racconta sulla politica estera sono lontani dei fatti. Dimostreremo che questa verità è più forte della sua propaganda". 

Poi il riferimento a Giulio Regeni: "Quando va in Egitto pretenda da al Sisi gli indirizzi dei quattro assassini che hanno ucciso un ricercatore italiano, un ricercatore europeo, questo dovrebbe chiedere ad al Sisi".

 


 
Schlein successivamente replica agli attacchi di Meloni, che ricordava al Pd i molti tentennamenti sul sostegno all'Ucraina. Tentennamenti che però la segretaria in buona sostanza finge di non ricordare: "Sull'Ucraina il Pd è stato sempre coerente, al di la delle sue fake news in aula. Abbiamo sempre sostenuto che sia doveroso sostenere il popolo ucraino per resistere ad una aggressione criminale", ha rimarcato. 

E ancora: "Sia chiaro, sostenere l'Ucraina è giusto ma siamo contrari all'idea francese di mandare soldati, sarebbe un errore fatale", ha concluso Elly Schlein. E su quanto proposto da Emmanuel Macron, ovvero l'invio di soldati Nato in Ucraina per combattere contro i russi di Vladimir Putin, la posizione del governo Meloni è stata chiarissima sin dal principio: un secco "no", "si rischia l'escalation", ricordava alla vigilia il premier.