Unire i puntini
Dossieraggio, i sospetti sulla "donna misteriosa" e il fango su Silvio Berlusconi
Non c'è il nome di Silvio Berlusconi nella mole mostruosa di accessi - 10 mila - del finanziere Pasquale Striano dalla banca dati direzione nazionale Antimafia, ma compare nei 33mila file scaricati dal 1° gennaio 2019 al 24 novembre 2022 e passati ai giornalisti indagati dal procuratore di Perugia, Raffaele Cantone inseme al pm Antonio Laudati e lo stesso Striano. Lo ha scovato Rita Cavallaro che ne dà conto sul Tempo associando il documento alla rinuncia del Cavaliere, tra i papabili per il centrodestra, alla corsa per il Quirinale.
Si tratta di un file tra le 58 "segnalazioni di operazioni sospette utilizzate nella redazione di numerosi articoli stampa editi da Tizian e pubblicati sul quotidiano Domani", scrive il procuratore Cantone agli atti dell'inchiesta di Perugia che il tenente della Finanza Striano ha condiviso con l'amico giornalista, e corrisponde al nominativo "Llupo Julinda". La numero UF202000000001009998 del 20 gennaio 2022, spiega il Tempo, era la carta su cui si basava l'esclusiva "Quirinal Papi", dal titolo: "Berlusconi e i soldi alla donna misteriosa, i sospetti dell’antiriciclaggio". Nell'articolo Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian, lanciavano un nuovo Rubygate svelando che "l’ultimo mistero di Silvio Berlusconi si chiama Julinda Llupo, una ragazza nata nel 1987 a Tirana, in Albania, e da anni residente in Italia, di cui finora non si sapeva nulla" scrivono.
E spuntano 70mila euro che l’ex premier avrebbe versato in più tranche alla sconosciuta, la quale ha una sua società e gestisce una serie di affittacamere a Roma. Un pagamento arrivato in nove rate, versamenti partiti dal conto del Cav con causali "prestito" o "regalo", durante il primo anno della pandemia e in pieno processo Ruby ter. L’articolo con vita, morte e miracoli bancari della Llupo, sottolinea la Cavallaro sul Tempo, è stato il giorno dopo. La Llupo, secondo il Domani, avrebbe usato quei soldi per pagare l’affitto di un appartamento di proprietà di Cosimo D’Arrigo, un giudice di Cassazione che nel 2012 faceva parte del collegio che aveva assolto Berlusconi nel processo Mediatrade, quello sui presunti fondi neri di Mediaset. Le informazioni bancarie della donna misteriosa sono precise e approfondite, tanto da arrivare ai dettagli dell’ottenimento di un mutuo, che la Llupo sarebbe riuscita ad avere dalla banca partecipata da Fininvest.
Scoppia un polverone, che dura ventiquattr’ore. Perché il 22 gennaio Silvio Berlusconi fa marcia indietro con una lettera e rinuncia al Colle: "Ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la Presidenza della Repubblica".