Leopolda
Matteo Renzi, il sms ricevuto da Elly Schlein e le bordate al Pd
Un intervento fiume, quello di Matteo Renzi alla chiusura della Leopolda, la kermesse fiorentina di Italia Viva. L'ex premier ha fissato gli obiettivi, dettato condizioni, attaccato il governo profetizzando possibili crisi di governo e scagliandosi contro gli esponenti di maggioranza. Poi le bordate anche contro Ursula von der Leyen, "quella che, per gestire la crisi in Medio oriente, ha mandato Luigi Di Maio come special envoy in Terrasanta. Io non ho niente contro Di Maio ma se consideri gli incarichi della diplomazia europea come un dopolavoro per i politici trombati in Italia, allora è finita, non c'è spazio per l'Europa", ha tuonato.
Sulla sua collocazione politica, ha spiegato: "Il centro è alternativo al sovranismo di Giorgia Meloni. Noi abbiamo il massimo rispetto per una presidente del Consiglio che è stata eletta grazie al sostegno dei suoi elettori e al fondamentale contributo di Enrico Letta, sempre sia ringraziato da quella parte, ma oggi Meloni è la nostra premier. Non so fino a quando lo sarà: Matteo Salvini ci ha abituato a grandi emozioni nel corso degli ultimi anni, è capace di tutto", ha affermato.
Per quel che riguarda le Europee, fissa l'obiettivo al 5%: "Andremo in Europa a fare il 5% per i nostri principi, per noi stessi, per la nostra dignità", ha assicurato Renzi. "In molti credono che noi non ce la faremo ma accettiamo di essere al 3% nel peggiore dei sondaggi, significa avere 750mila voti. Ce ne mancano 250 mila per fare il quorum del 4%. Se prendiamo il 4% non ne sarei contento, voglio il 5 per cento". Quindi l'apertura alla lista unitaria con +Europa: "Hanno chiesto una lista unitaria, noi ci stiamo. Se c'è una richiesta da parte degli altri di fare un passo indietro da parte dei parlamentari in carica io ci sto, ma sia chiaro che noi da oggi siamo in partita per fare un risultato che serve non al nostro ego, ma all'Italia, all'Europa e al futuro della politica. Se qualcuno non se la sente fa benissimo a uscire", ha rimarcato.
Poi le bordate al Pd per le schermaglie in vista del voto a Firenze, dove si voterà per il sindaco: "A Firenze il Pd non è più il nostro Pd perché non fa le primarie e perché triplica le multe. Mette 55 milioni di euro nello stadio e non nel sociale. Di sinistra? Voi non siete nemmeno mancini". E ancora: "Cambiate il vostro nome, non siete più il partito democratico ma il partito delle poltrone. E se ci minacciate dicendo che la Saccardi sarà sfiduciata dalla giunta regionale dico che voi siete fuori di testa", ha picchiato durissimo.
Ma in tutto ciò, ecco anche una rivelazione a sorpresa su Elly Schlein, la segretaria dem sulla quale Renzi spende parole inaspettate: "Elly Schlein è stata l'unica a mandarmi un messaggio dicendomi in bocca al lupo per la Leopolda. Ho una naturale simpatia per lei, sono stupito del fatto che non mi abbia scritto chi è nato qui dalla Leopolda, la classe dirigente del Pd", ha concluso Matteo Renzi.