Levata di scudi
FdI contro Repubblica: "Signorelli junior? Patetici, hanno toccato il fondo: giornalismo malato"
"Repubblica tocca il fondo". Fratelli d'Italia, per bocca del capogruppo alla Camera Tommaso Foti, risponde al quotidiano diretto da Maurizio Molinari che oggi ha messo nel mirino Paolo Signorelli Junior, il nuovo capo ufficio stampa del ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, "colpevole" di essere il nipote di Paolo Signorelli, storico esponente della destra italiana (dal Movimento sociale a Ordine nuovo) scomparso nel 2010.
"Nel vano, patetico, quotidiano tentativo di insolentire il ministro Lollobrigida con puerili argomentazioni, Repubblica tocca oggi il fondo con un articolo, degno prodotto di un giornalismo malato, che colpisce un qualificato professionista, il dr. Paolo Signorelli, cui si addebita di essere 'il nipote dell'ideologo del terrorismo nero' - sono le durissime parole di Foti -. A nome mio personale, che ho avuto l'onore di avere quale portavoce il dr. Paolo Signorelli, la cui professionalità andrebbe presa a modello da chi invece su Repubblica lo indica quale possibile bersaglio ai nostalgici della violenza politica, e di tutti i deputati di Fratelli d'Italia, che ne hanno apprezzato dall'inizio della legislatura lo stile, le capacità e le qualità umane, esprimo a Paolo Signorelli la più sincera solidarietà e amicizia a fronte di un scomposto e meschino attacco alla sua persona".
Secondo Foti si tratta di "un attacco che, con buona pace di quella libertà di stampa di cui a Repubblica si erigono tutori, vede il quotidiano diretto da Maurizio Molinari impegnato a manganellare un giovane professionista in ragione dei vincoli di parentela con una persona, il prof. Paolo Signorelli, che a differenza dei cattivi maestri fiancheggiatori del terrorismo di sinistra trovarono nella Francia di Mitterand dorata ospitalità, affrontò con dignità anni di carcere, in condizioni pessime come accertate da Amnesty International, vedendo poi cadere le gravissime e infamanti accuse contestategli e assolvendo comunque ogni suo debito con la giustizia".
"A chi pensa di utilizzare mediaticamente il manganello, sentito omaggio ai fascistissimi scritti giovanili del defunto fondatore di Repubblica - conclude Foti riferendosi a Eugenio Scalfari -, per attacchi tanto scomposti quanto miserevoli agli esponenti di Fratelli d'Italia e ai loro collaboratori, rispondiamo 'una risata vi seppellirà'".