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David Parenzo contestato, Calenda sbotta: "Gesto ignobile, diciamocelo"

David Parenzo contestato all’università La Sapienza di Roma. A darne notizia lo stesso giornalista sulla sua pagina Instagram: "Non posso parlare, perchè c’è un gruppo di collettivi che non mi vogliono far parlare, dicono ’un sionista non può parlare", afferma Parenzo. Il giornalista si trovava all’università per un evento quando, un gruppo di studenti pro-Palestina, ha iniziato a contestarlo. "Siamo bloccati dentro un’aula e non possiamo uscire", scrive ancora Parenzo. E dopo questo episodio è arrivata la solidarietà bipartisan.

"Piena solidarietà a David Parenzo il quale, invitato a parlare ad un evento all’Università La Sapienza di Roma dai nostri studenti di Azione Universitaria, è stato contestato e bloccato da un gruppo di collettivi per la sua presenza nell’Ateneo. Un simile episodio di intolleranza capitò anche a me e all’attuale direttore di Libero Capezzone sempre alla Sapienza e sempre ad opera degli stessi collettivi di estrema sinistra che pretendono ogni volta di stabilire chi può parlare e chi no. È un antico vizietto di una certa sinistra intollerante e fanatica quella di voler impedire agli avversari politici di esprimere le proprie idee. Si dimostrano, ancora una volta, fieramente antidemocratici e illiberali. Voglio ringraziare le forze dell’ordine che hanno permesso che comunque il convegno si svolgesse in totale sicurezza, garantendo la libertà di espressione di ciascuno. Mi auguro almeno che da sinistra giungano manifestazioni di vicinanza e solidarietà a Parenzo, nonostante l’evidente cortocircuito interno che si verrebbe a creare", ha affermato Fabio Roscani di FdI e presidente di Gioventù Nazionale.

 

 

"Impedire di parlare è violenza squadrista. Vicini a David Parenzo, vittima di odio e di veleni antisemiti da parte di estremisti. Questo fanatismo non aiuta il cessate il fuoco, la sicurezza del popolo di Israele i diritti del popolo palestinese", ha affermato il senatore del Pd Walter Verini. Poi sono arrivate anche le parole del leader di Azione, Carlo Calenda: "Diciamoci le cose come stanno: se sei ebreo non puoi più parlare indisturbato in un evento pubblico. Questo è ignobile".