Il caso

L'ambasciatore d'Israele sgradito a Roma

 Il governo israeliano ha ufficialmente ritirato la nomina ad ambasciatore in Italia dell’ex sindaco di Maale Adumim, Benny Kashriel. A riportarlo per primo, il sito in ebraico del giornale Ynet.
Maale Adumim, circa 40.000 abitanti, è un insediamento israeliano e città ad est di Gerusalemme, nella West Bank e ai bordi del deserto della Giudea. Dietro al passo indietro, scrive il quotidiano, il rifiuto italiano di Kashriel perché «sindaco di una città oltre la Linea Verde e in passato capo del consiglio di Yesha (organismo ombrello del mondo degli insediamenti)».
Da mesi il governo Meloni aveva manifestato freddezza, ma adesso si è saputo che a esprimere la propria contrarietà al nome indicato da Gerusalemme, scrivono diversi media israeliani, sarebbe stato direttamente il capo dello Stato Sergio Mattarella.

Ynet riporta di una richiesta del governo israeliano al presidente Isaac Herzog di mediare con il Quirinale sul nome di Kashriel. L’opposizione è però rimasta. Adesso il ministro degli Esteri israeliano starebbe pensando di reindirizzare l’ex sindaco di Maale Adumim verso l’ambasciata in Ungheria. Per l’incarico a Budapest era già stato scelto il diplomatico Jonathan Peled, confermato dall’esecutivo ungherese nel dicembre scorso. Ora Peled potrebbe invece diventare il candidato a guidare la rappresentanza a Roma. Il suo è il profilo di un diplomatico di carriera. Nato a Gerusalemme e cresciuto nel kibbutz Neot Mordechai, a pochi chilometri dal confine con il Libano, ha ricoperto numerosi ruoli al ministero degli Esteri. È stato poi ambasciatore in Australia, El Salvador e Messico.